Trader controcorrente

7 Dicembre 2010 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari
La filosofia del trader di Borsa non è cavalcare un’azione sperando che fra due anni valga di più, ma operare nel breve periodo comprando a una certa cifra e vendendo a una possibilmente superiore. Possibilmente è scritto non a caso, visto che si accetta una situazione che al dilettante sembra strana: limitare le perdite oggi invece che sperare in un guadagno domani, bloccando il capitale. I trader delle scommesse operano secondo la stessa logica.
Prendono posizione a una quota (puntando o bancando) cercando di indovinarne il movimento prima ancora della corrispondenza al risultato. Esempio concreto: il Milan vincitore domenica a Bologna, che mentre scrivevamo queste righe ha ‘aperto’ a 1,65. Un ragionamento lineare consiglierebbe di puntare subito, visto che più si avvicina l’evento più la massa tende a premiare la squadra favorita o più popolare. La vera differenza fra il trader e lo scommettitore, anche quello professionista, è che il trader non rimarrebbe fermo sul Milan nemmeno se credesse ciecamente nei rossoneri: si libererà della puntata il prima possibile bancandola a una quota più bassa o puntando sulle altre due chance con quota alzata generando una ‘scomessa sicura’ (nella pratica situazione quasi impossibile). La maggioranza dei trader accetta il cosiddetto ‘stop loss’: nel caso il Milan salisse a 1,68 e rimanesse lì fino a domenica, questa strategia farebbe bancare o comunque uscire con una lieve perdita anche a una quota superiore. Così come i loro cugini della finanza, i trader del betting fungono da stabilizzatori del sistema perché vanno controcorrente.
(pubblicato sul Giornale)

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