Televisione

The Ferragnez 2

Stefano Olivari 31/05/2023

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The Ferragnez 2 è una serie inutile, perché ogni minimo aspetto della vita di Chiara Ferragni e di Fedez, dei loro figli Leone e Vittoria e di tutti gli altri parenti (ogni tanto scompare un cognato, ma la panchina è lunga) era già stato pubblicizzato da loro stessi sui social network: dalla malattia di Fedez al Sanremo della Ferragni, dai problemi di coppia ai weekend da imbruttiti, dai concerti alle sfilate. Chi è interessato alla loro vite, e anche chi non è interessato, sapeva già tutto. Noi che stiamo a metà strada, con la penosa giustificazione del giornalista che deve interessarsi all’attualità, abbiamo appena finito di guardare la seconda stagione su Amazon Prime. Ecco, se c’è una differenza con la prima è che entrambi si prendono molto più sul serio.

Alla Ferragni non basta più essere un’imprenditrice di successo, quindi già solo per questo un modello positivo per le donne, vuole di più ma non è chiaro cosa e così oscilla fra foto seminuda postate su Instagram (da qui la recente polemica con una undicenne antipaticissima, anche se l’antipatia non giustifica Instagram che l’ha bannata) e supercazzole femministe. Quanto a Fedez, si capisce che anche come produttore la sua musica gli stia stretta, o che addirittura gli faccia schifo, ma non è colpa nostra: ci sono rapper incazzati perché vivono in una roulotte alla periferia di Detroit senza nessuno che li consideri ed altri perché vivono a Citylife senza ispirazione.

L’unica parte vitale e vera di The Ferragnez 2 alla fine è secondo noi quella in teoria più banale, cioè la stanchezza per la vita di coppia anche quando in fondo si parla lo stesso linguaggio. Le sedute dallo psicologo sono però quasi uno spot contro la psicologia: se per salvare il matrimonio bisogna fare weekend tagliati fuori da tutto o andare a scuola di tango, come suggerito in una puntata, allora meglio i mariti che seguono le partite dell’Heidenheim o le mogli che stanno tre ore a rifarsi le unghie chattando su Tinder.

In definitiva la serie non è fatta per un pubblico generalista che in seconda serata invece dei pensionati di Floris cerca qualcosa di leggero, di cazzeggio, ma per follower caproni che si fanno andare bene tutto. In mezzo a tanti luoghi comuni (su tutti l’amico gay) e ad uno sfruttamento intensivo dei figli sono comunque tanti i momenti di comicità involontaria da tanto che sono mal recitati, come quando discutono delle lasagne o quando la Ferragni torna a Cremona emozionandosi alla vista del suo liceo. Ma come, abita ad un’ora e rotti di auto ed in 15 anni non era mai tornata una volta nella sua città? Continuiamo comunque a preferire i Ferragnez agli hater dei Ferragnez. Questo non toglie che l’operazione simpatia che stava dietro a questa serie, al di là del fatto che Amazon li abbia pagati (anche per Bezos vale ‘Baresi ha scoperto le donne’), sia fallita.

stefano@indiscreto.net

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