Tasse in Italia, sognando Rutte

20 Luglio 2020 di Stefano Olivari

L’Italia è il paese europeo in cui la pressione fiscale totale è più alta: nel 2019 il 64,8% del totale del reddito, superando di poco la Francia (62,7), di molto la Germania (48,8) e di moltissimo la Gran Bretagna (32%). Rimandiamo a Milano Finanza per la tabella completa e andiamo su una nostra modesta riflessione nell’infausto tax day del 20 luglio 2020, prima grande scadenza fiscale per le partite IVA nell’anno marchiato Covid, con versamenti di IRPEF, IRES, IRAP e altre imposte che il nostro commercialista ci ha detto di pagare, con noi bravi esecutori il giorno della scadenza.

Per rimanere sull’attualità stretta, l’Italia è il paese europeo in cui imprese e cittadini vivono in maniera più frugale, di sicuro rispetto all’Olanda di Rutte dove con tassazione dei profitti delle imprese, del reddito da lavoro e di altri redditi si arriva al 41%. In altre parole, l’Olanda ‘paradiso fiscale’ (ma niente impedirebbe alla Calabria o alla Liguria di esserlo) facendo vivere il suo popolo in maniera meno frugale, rispetto al reddito, ha un debito pubblico che è il 49% del suo PIL, mentre quello dell’Italia è stimato intorno al 166%.

Se i conti di Rutte tornano, e davvero tornano, perché dovrebbe tassare di più chi porta la sede fiscale in Olanda? Così, solo per assumere qualche migliaio di finti forestali ad Eindhoven? Ma soprattutto, nel nome di quale solidarietà dovrebbe accettare di aiutare l’Italia senza che le erogazioni europee, comunque le si voglia chiamare, siano sottoposte a qualche condizione?

In sintesi: vorremmo essere governati da uno come Rutte, che non è andato a trovare la madre morente, di 96 anni, per dare l’esempio durante il lockdown: da noi sarebbero state lacrime alla Merola, con l’editorialista statalista commosso. Il premier olandese unisce nella demagogia i grandi media e quelli più piccoli, Salvini e Conte, Zingaretti e la Meloni, Di Maio e Berlusconi, nel nome di un’italianità alle vongole che vuole far pagare all’Europa il finto posto di lavoro pubblico del figlio e l’indennità di accompagnamento tarocca.

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