Sfruttando la quota che scende

7 Aprile 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari
Indovinare i mutamenti delle quote, o meglio ancora la loro direzione, è di solito più profittevole rispetto al pronostico sul risultato. Il metodo più usato è prendere posizione lontano dall’evento, su un club o un campione popolare, per poi ‘coprirsi’ non appena le quote vengono adeguate ai volumi di gioco. Esempio: scommettere oggi 100 euro sull’Inter a 1,35 sul Palermo sabato, sapendo già che in assenza di notizie particolari (Ibra che si spezza una gamba, Zanetti con il morbillo) la massa non professionale degli scommettitori preferirà la squadra nerazzurra abbassando la quota forse fino anche a 1,30 in prossimità della partita. Vivendo a Londra basterebbe entrare in un sito di exchange e bancare i 100 euro della vittoria Inter a 1,30 (utile di 5 in caso di vittoria, zero con pari o sconfitta), mentre in Italia bisogna sperare che l’adeguamento verso l’alto di pareggio e sconfitta permetta la scommessa sicura: inutile dire che quasi mai questo avviene. Una derivazione applicabile dello schema è quindi seguire il movimento dei giocatori di grande taglia, senza prese di posizione anticipate. Se una quota si abbassa in poche ore nell’ordine del 25% non siamo di fronte all’allibraggio graduale dovuto ai meccanismi del tifo ma a grossi giocatori che si muovono in base a notizie riservate (non necessariamente ‘tarocchi’). Quindi anche se la quota sembra bassa seguire il gioco non è una brutta idea, soprattutto è applicabile legalmente in Italia. Va detto poi che i grandi scommettitori non frequentano di certo i siti più conosciuti, né tantomeno le agenzie ‘fisiche’, però aggregando spesso il gioco di quelli piccoli influenzano anche il gioco dei circuiti legali.
(pubblicato sul Giornale di oggi)

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