Di qua o di là
Sanità pubblica o privata?
Indiscreto 10/12/2015

Soltanto le capacità tattiche di Allegri sono più opinabili, almeno su Indiscreto, delle classifiche che mettono a confronto i vari paesi in materia di sanità. L’ultima è quella di Bloomberg, che mettendo a confronto la sanità pubblica di tutti i paesi con più di 5 milioni di abitanti e un PIL pro capite di almeno 5.000 dollari l’anno (sono 51) ha collocato l’Italia al terzo posto nel pianeta, dietro a Singapore e Hong Kong ma davanti a Francia (ottava) e UK (decimo posto), con gli Stati Uniti dispersi nelle retrovie. Ma ci deve essere il trucco, visto che Renzi non ha dedicato alla cosa nemmeno un tweet. E il trucco è quello dei parametri usati, bene evidenziati da Bloomberg nella sua tabella: spesa sanitaria pro capite e suo mutamento, spesa sanitaria sul totale del PIL, aspettativa di vita e suo mutamento. Non siamo statistici, ma ci sembra che soltanto l’aspettativa di vita (peraltro dipendente da tanti fattori) sia un parametro di efficienza, gli altri sono numeri che al massimo possono essere indicativi di un atteggiamento politico e non certo di buon funzionamento della macchina sanitaria. Certo è che la lamentosità dell’italiano medio nei confronti del sistema sanitario nazionale non trova giustificazioni, se il confronto lo si fa con il mitico ‘estero’ o più modestamente con ‘l’Europa’. Tanto è vero che chi tocca con mano le differenze concrete, dagli stranieri qui residenti agli italiani che giocano a fare i ricchi in paesi del Terzo Mondo, trova sempre il modo di scaricare i costi delle sue malattie e dei suoi esami medici sullo Stato italiano e su chi lo tiene in piedi, preferendo la vituperata sanità italiana. Il ‘Di qua o di là’ è quindi come al solito ideologico, pur tenendo conto delle situazioni intermedie come ad esempio gli americani Medicare e Medicaid: sanità pubblica, pagata dai contribuenti e aperta a tutti, o sanità privata pagata da chi ne usufruisce?