Di qua o di là
Max Pezzali o Mauro Repetto?
Stefano Olivari 16/07/2022
I concerti di San Siro di Max Pezzali sono il pretesto per un Di qua o di là da anni Novanta, cioè la nuova frontiera della nostalgia. Sì, perché sul palco insieme a Pezzali si è presentato per alcune canzoni (le loro, quelle di Hanno ucciso l’Uomo Ragno e Nord Sud Ovest Est) Mauro Repetto, il suo amico e socio storico, autore dei testi di quasi tutte le canzoni degli 883 delle origini. Per l’occasione si sono riviste anche Paola e Chiara, loro coriste prima di mettersi in proprio, e anche se Max Pezzali ha continuato a fare canzoni di successo fin quasi ai giorni nostri non c’è dubbio che tutto sia partito dalla geniale intuizione sua e di Repetto: cantiamo le storie non dei vincenti o dei perdenti, ma quelle dei giovani sfigati che si lasciano vivere.
Così il nostro sondaggio, apparentemente da 100 a 0 come De Gasperi-Conte o Droga pesante-Partita di calcio femminile, assume un senso. Perché Repetto ha incarnato l’anima degli 883 almeno quanto Pezzali, ed il suo stesso dimenarsi senza senso sul palco rappresentava la provincia italiana, provincia dell’anima e non geografica, con il suo senso di inadeguatezza, come le canzoni che cantava l’amico. Da cui si è separato, ma senza mai litigi per motivi musicali o finanziari: anzi, più volte ci sono state pseudo-reunion. Semplicemente ad un certo punto, a metà anni Novanta, all’apice del successo, Mauro Repetto ha deciso di fare altro. È partito per l’America inseguendo un amore impossibile, la modella Brandy, ci è rimasto per studiare cinema senza poi trovare sbocchi, ci ha riprovato con la musica, ha fatto l’animatore a Disneyland Parigi prima di diventarne manager, si è cimentato in altri campi senza lasciare tracce, o comunque tracce a livello 883.
In altre parole, Repetto ha portato all’estremo l’idea di sfigato cantata dagli 883 e in cui tanti di noi si riconoscevano ed ancora, con età e modalità diverse, si riconoscono: dal vorrei ma non posso al potrei ma non voglio, il risultato non cambia. Pezzali è diventato adulto, cambiando i temi delle sue canzoni anche se non lo stile, e con un altro percorso anche Repetto lo è diventato. Ma forse quello che più ha capito l’essenza e la grandezza degli 883 è proprio lui. E pazienza se gli sfigati veri, loro sì provinciali, sono convinti che la sfiga di Detroit o di Compton sia grande poesia e quella di Pavia no. E mentre ascoltiamo, al di là delle loro canzoni più famose (nostra preferita Rotta per casa di Dio), piccoli capolavori come Weekend ci chiediamo e vi chiediamo: Max Pezzali o Mauro Repetto?
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