Salario minimo a 9 euro?

3 Luglio 2023 di Stefano Olivari

In Italia dovrebbe esserci un salario minimo a 9 euro? O meglio: in Italia dovrebbe esserci un salario minimo? Visto che il nostro è uno dei pochi paesi dell’Unione Europea in cui non c’è, insieme ad Austria, Danimarca, Finlandia e Svezia. Inutile anche in questo caso mitizzare un fantomatico ‘estero’, visto che nella maggior parte dei casi il salario minimo lordo è davvero molto basso, se rapportato al potere d’acquisto locale: cosa ci fai in Lussemburgo con 13 euro? Importante è però il principio e cioè un livello minimo di decenza per i lavoratori non tutelati da contratti collettivi, parasubordinati e autonomi.

La proposta di Elly Schlein, la prima da sinistra sociale da quando è segretario del PD, ha unito le varie anime della sinistra, 5 stelle compresi, con l’eccezione di Italia Viva, che del resto non è di sinistra. E anche le varie anime padronali, quelle del ristoratore che non capisce perché non trovi lavapiatti a 5 euro all’ora e quella della grande industria. Imbarazzato e imbarazzante il governo, che in questo senso di anime ne ha diverse, per un problema che sta alla base di tanti discorsi, anche di quelli sul caro-affitti: il lavoro vale sempre di meno in proporzione al capitale.

Non occorrono grandi studi per dimostrarlo: paragonate lo stile di vita di un muratore anni Settanta a quello di uno di oggi, ma potremmo scrivere bancario, insegnante, operaio, medico. Non parliamo di eccellenze nella propria professione, ma di chi fa onestamente il suo. E nemmeno di gente tecnicamente inutile, perché anche nel 2023 ci si lamenta che non si trovano operai, che mancano gli infermieri, che i ristoranti non possono coprire i turni, eccetera, quindi il discorso è già in partenza riguardante settori poco toccati dall’automazione.

Poi è chiaro che il salario minimo è anche uno slogan, con applicabilità concreta troppo diversa fra i vari settori, ma come minimo stabilirebbe un principio. Un po’ come i minimi tabellari dei vari ordini professionali, che poi almeno nel giornalismo nessuno rispetta. A dirla tutta, fino al limite del ‘non mangiare’ piuttosto che lavorare ai 9 euro lordi della Schlein o alle cifre inferiori dei seguaci di Briatore (ah già, le mance) preferiremmo stare fermi. Però la domanda è interessante: tocca poco le nostre vite ormai finite o peggio ancora già indirizzate, che si scuotono solo per Frattesi o Musah, ma molto quelle dei più giovani. Salario minimo o no?

stefano@indiscreto.net

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