Rifiuti da Davis

26 Aprile 2010 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari
Le ragazze meglio di Panatta e Barazzutti, la finale degli Stati Uniti B, l’ottusità di Nadal numero tre e la squadra da inventare.

1. Il merito principale delle ragazze italiane è quello di strappare qualche riga per il tennis sui quotidiani generalisti, per il resto valgono le solite considerazioni sull’anacronismo delle competizioni a squadre in uno sport individualissimo e per sua natura meno incline al provincialismo di tutti gli altri messi insieme. Questo non toglie che la finale di Federation Cup raggiunta per la quarta volta in cinque stagioni sia un grande risultato, che rende comprensibile l’esaltazione di Barazzutti. Spintosi ad affermare che questa Italia femminile è meglio di quella di Davis dei suoi tempi, senza pensare alla diversa importanza storica della Davis negli anni Settanta e ai risultati individuali di Panatta e di lui stesso (semifinalista al Roland Garros e agli Us Open) paragonati a quelli pur eccellenti di Pennetta e Schiavone. Ma è vero che bisogna vivere nel presente, a costo di abbellire la realtà.
2. Nell’altra semifinale gli USA B hanno superato la Russia B, al termine di un confronto drammatico (deciso dal doppio, che nelle donne è la quinta partita: netta vittoria di Huber e Mattek-Sands su Makarova e Dementieva) e ancora sperano che per la finale le sorelle Williams facciano la grazia. Non giocano in Fed Cup dal 2007, pur non essendosi mai chiaramente chiamate fuori (come hanno fatto Roddick e Blake per la Davis, per dire): per una finale potrebbero riscoprire patriottismo e subire pressioni sponsoristiche, ma lo scenario più probabile è che a novembre le italiane vadano a vincere la loro terza coppa contro i rincalzi. Sarà, sarebbe, lo stesso un grande risultato perché fra i maschi le logiche sono le stesse e gli azzurri mancano dal tabellone principale addirittura dal 2000.
3. Intanto ieri al Foro Italico, con Seppi che ha massacrato un irritato e irritante Fognini, è iniziato un torneo che da grande sta per diventare grandissimo: dall’anno prossimo, con il nuovo centrale da 10.500 spettatori a pieno regime (in stile Italia Novanta non è stato ancora completato) unendosi al semiclandestino torneo femminile che ancora per questo 2010 lo segue diventerà uno dei ‘Combined event’ Atp-Wta: in pratica 10 giorni di torneo tipo Miami, una specie di mini-Slam che ci dovremo tenere caro se non vogliamo accontentarci dei pur qualitativi Challenger. Inutile fare previsioni riguardo a giocatori che tutti al giorno d’oggi hanno gli strumenti per osservare minuto per minuto. Sul tabellone si può però dire che solo un genio del male poteva collocare (sì, il sorteggio…) Federer numero 1 e Nadal numero 3 dalla stessa parte, con una visione ottusa e matematicistica della classifica Atp che purtroppo nella quasi totalità dei tornei (non Wimbledon) è prevalente. Non avremo quindi la finale per eccellenza, ma soprattutto non avremo un torneo equilibrato visto che nella parte bassa del tabellone i teorici semifinalisti dovrebbero essere un Murray in pessima forma ed un Djokovic che pur ad alto livello sta vivacchiando. Non solo: da quella parte c’è anche il Verdasco fresco trionfatore di Barcellona ed eccellente (finale con Nadal esclusa) a Monte Carlo. Lo spagnolo potrebbe avere la tentazione di riposarsi e di puntare tutto sul torneo di casa (Madrid, la settimana prossima) in preparazione di Parigi. Si aprirebbe così una voragine in cui qualunque maratoneta in buone condizioni fisiche potrebbe infilarsi. Se da una parte lo scenario è Federer-Nadal, dall’altra sabato pomeriggio il rischio è quello di un Ferrer-Chela.
4. Roma è sempre un’ottima occasione per fare il punto sul tennis italiano, attaccato alle wild card con l’eccezione di Seppi e Fognini: nel secondo turno l’altoatesino avrà Murray, viste le condizioni dello scozzese potrebbe fare almeno una buona figura. Bolelli e Volandri stanno cercando di risorgere, Starace è sempre inchiodato, Lorenzi meritava un segno di stima: quasi impossibile che qualcuno di loro vada oltre mercoledì. Per il resto disastro nelle qualificazioni e contorno di vetuste polemiche da Davis. Contro l’Olanda del caldissimo De Bakker Seppi si è chiamato fuori, Fognini anche (con qualche giustificazione fisica), gli altri non sono da corsa. Nel momento in cui scriviamo scommetteremmo sul riciclaggio di Bolelli in chiave speranza (si gioca sul veloce) e sul lancio di un giovane (Trevisan?) in modo da evitare astutamente processi in caso di sconfitta, con il doppio da inventare. Che la manifestazione interessi poco agli appassionati ci sta, che sia snobbata da chi ha solo lì un’occasione di visibilità è assurdo.
stefanolivari@gmail.com
(in esclusiva per Indiscreto)

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