Svegliarino

Ridateci le catene

Stefano Olivari 24/08/2010

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di Stefano Olivari
L’estate propone avventure incredibili, degne del ‘pizza fredda e birra calda’ di Eleonora Giorgi e Massimo Ciavarro. La nostra è stata la visione su Rai Gulp delle vecchie puntate di ‘Mimì e la nazionale di pallavolo’, uno dei più bei cartoni animati a tema sportivo mai prodotti. In Italia, con vari titoli, la serie gira dall’inizio degli anni Ottanta (Italia Uno) ma in realtà è stata creata in Giappone nel 1969. Chiunque abbia apprezzato le vicissitudini di Mimì e dell’amica Midori sa di cosa stiamo parlando, l’ennesima visione ci ha solo fatto riflettere sulla genialità del proporre ad un pubblico di bambini (tale era una volta quello dei cartoni) una visione dello sport e della vita basati sul sacrificio oltre ogni limite. Tutto molto ben lontano dal lieto fine, sia pure passando attraverso mille sfighe, di tante altre serie anche giapponesi.
Il lieto fine sportivo in effetti c’è, con la vittoria sull’Unione Sovietica al Mondiale, ma il nucleo ideologico di Mimì è il senso di inadeguatezza che la spinge ad accettare (ed in molti casi ad auto-infliggersi) allenamenti assurdi: da quello famosissimo con le catene ai polsi sanguinanti ai salti mortali appresi in una scuola di ginnastica. Di culto Diego Nacchi, allenatore che pretende gli occhi di tigre alla Velasco (ma nel 1969 Velasco era un adolescente, non può avere ispirato lui il personaggio) e con un passato tragico da giocatore con lo sport a riempire i suoi vuoti, di superculto il tarocco Fininvest (non il peggiore della casa, visto in prospettiva) che si era inventata una cuginanza fra Mimì e Mila per lanciare ‘Mila & Shiro, due cuori nella pallavolo’ (piatto, senza emozioni). Inutile dire che non ci sono più i bei cartoni animati di una volta, sarà per questo che ci siamo appassionati anche al trashissimo The Hills (fancazzisti di Los Angeles, sempre in locali diversi e concentrati solo sul loro privato) su Mtv: il vuoto contro il sogno. Per chi, per cose, dovremmo oggi metterci ai polsi quelle catene?

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