Quattro piccoli indicatori di tarocco

8 Giugno 2011 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari
Il terzo calcioscommesse della nostra nostra storia offre lo spunto (arriviamo milionesimi) per riflessioni sulle partite truccate, rispondendo alla vera domanda: come si possono individuare queste partite, senza avere informazioni privilegiate? I parametri principali suggeriti dai quotisti sono quattro.
Il primo riguarda i volumi di gioco; quando su una partita confluisce almeno il 20% di giocate in più rispetto alla media delle due squadre (il confronto con la media del campionato ha meno senso, dipendendo questa statistica anche dai bacini di utenza) si entra di diritto in zona sospetto. Il secondo è il rapporto fra giocate sull’esito finale (l’1X2 di totocalcistica memoria) e giocate su eventi speciali, in particolare quelle sul numero dei gol o sul risultato esatto: se quelle del secondo tipo sono superiori alle prime (anche qui non ci sono parametri assoluti, ma confronti con la media delle singole squadre) siamo in presenza di una situazione strana. Il terzo indicatore di sospetto è la quota del pareggio: quando i volumi la portano sotto 3,00 (quest’anno si sono visti pareggi offerti anche a 1,50 una settimana prima) significa che la partita è giudicata scritta. Il che non significa che sia truccata, ma solo che parte del mercato pensa che lo sia. Il quarto e secondo noi più importante parametro è il movimento delle quote live: quando si spostano in maniera illogica (esempio: la quota dell’Over 2,5 gol che si abbassa nonostante dopo mezzora il risultato sia ancora sullo zero a zero) c’è di sicuro qualcosa sotto. Conclusione per chi scommette onestamente? L’alternativa è fra saltare su un treno in corsa e dedicarsi a partite che sembrano pulite. Ma questa è etica, non matematica.

stefano@indiscreto.it
(articolo pubblicato sul Giornale)

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