Televisione

Quattro matrimoni, quattro spose iene

Stefano Olivari 28/10/2021

article-post

Quattro matrimoni è arrivato in Italia alla quinta stagione, ma a questo giro è trasmesso da Sky Uno e condotto da Costantino della Gherardesca. Fra i programmi rivolti ad un pubblico femminile è senza dubbio per noi il più appassionante, anche perché il matrimonio coinvolge tutti: chiunque ha una lunga storia da invitato, più o meno criticante, e molti ce l’hanno anche da sposi criticati.

Siamo alla terza puntata di Quattro Matrimoni e possiamo già dire che la differenza rispetto al passato o al famoso format internazionale, Four weddings, risieda nella conduzione. Che è dichiaratamente dalla parte della sposa di turno,  nel giorno più faticoso della sua vita oggetto di cattiverie incredibili che la televisione rende soltanto in minima parte. Passata dalla parte dell’invitata la stessa sposa poi diventa, ovvio, la più iena delle iene.

Nel caso del matrimonio la televisione non ha bisogno di schiacciare il tasto del trash ed infatti Costantino non lo fa, limitandosi ad una sottile ironia contro gli ipercritici che quando scendono nell’arena, in questo caso l’altare e il ristorante, diventano peggiori di quelli che criticavano. Il matrimonio trash lo è naturalmente e lo diventa ancora di più quando l’organizzazione va alla ricerca di una presunta ‘classe’ e di un ancora più presunto ‘divertimento’, anche se ci sono confini che non dovrebbero mai essere superati: il volo dei colombi, i fuochi d’artificio, il taglio della cravatta, eccetera. In una puntata la wedding planner ingaggia anche un nano su una minimoto, al quale un incaricato versa champagne addosso…

Le quattro spose in competizione non devono sforzarsi per essere iene quando bisogna giudicare le altre, la realtà è anche peggiore di qualche critica al vestito, all’acconciatura o alle portate. Detto che gli sposi sono quasi sempre orribili e passivi, tatuati e con un taglio di capelli che imbarazzerebbe un trapper, e che anche qui si paga una tassa al politicamente corretto (un’unione civile fra due gay, con anche la bisnonna entusiasta), il ritmo delle quattro parti di ogni puntata è ipnotico e la regia ha un’impostazione ideologica chiara, che fra l’altro condividiamo: al matrimonio tutti sono comparse, a partire dal marito, tranne la sposa. Il momento della verità è quello in cui si scopre il proprio tavolo, con il nome del tavolo che evoca viaggi esotici in cui ci si è tatuato un animale sulla caviglia, o canzoni di Ligabue, e soprattutto con il terrore di passare otto ore insieme ad otto sconosciuti. Roba da rivalutare un pomeriggio di Bundesliga.

L’edizione italiana ovviamente mette molta enfasi sul cibo, quasi sempre abbondante in proporzioni disumane (in un caso dopo la torta è stato servito, come digestivo, un panino con la porchetta), e sempre criticato, e sulle differenze territoriali, con i luoghi comuni sul Nord e sul Sud che si rivelano più che fondati. Da una parte si investe di più su villa e location, dall’altra sul ricevimento in sé stesso. In generale tutto viene toccato con mano leggera, perché a meno che non finisca a coltellate quel giorno diventerà un bel ricordo anche per i passivi mariti.

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Il finale di Squid Game 3

    Da qualche giorno siamo orfani di Squid Game, visto che con la terza stagione Netflix ha chiuso a fine giugno una serie di straordinario successo in tutto il mondo. Non spoileriamo il finale, magari possiamo parlarne nei commenti qui sotto (con l’avvertenza di non leggerli, per chi non avesse ancora visto), ma possiamo dire che le […]

  • preview

    The perfect couple

    È un periodo in cui stiamo guardando soltanto fiction con protagonista Nicole Kidman, nel tempo estivo liberato dal calcio e dal down post Wimbledon: al di là delle scommesse, chi se ne frega di Darderi? The perfect couple, The undoing, fra poco Big little lies, senza il coraggio di confessare a noi stessi che l’attrice australiana nostra coetanea, […]

  • preview

    Quelli della notte

    Le celebrazioni di Quelli della notte vanno avanti da quasi 40 anni, da quel 14 giugno 1985 in cui andò in onda l’ultima puntata della trasmissione ideeata e condotta da Renzo Arbore. Anche chi non ne ha mai visto un minuto ne ha sentito parlare così tante volte che anche i più giovani considerano Quelli […]