Quanto costa DAZN più Sky più il resto

24 Ottobre 2023 di Stefano Olivari

Quanto costa DAZN più Sky più tutto il resto che riteniamo indispensabile vedere? Spoiler: non è un post demagogico, le spese culturali sono sempre inferiori a quelle folli della vita quotidiana che diamo per scontate, come se in assoluto una pizzetta valesse più di un disco o di Empoli-Lecce. Spoiler 2: la metteremo sul personale, come del resto sempre. Comunque adesso che fino al 2029 sappiamo dove si potrà vedere la serie A di calcio possiamo fare qualche conto. Partendo proprio da DAZN, il cui abbonamento Standard, cioè il nostro, quello disdettabile ogni mese, ci costa 40,99 euro al mese. DAZN, va detto, lo utilizziamo anche per la pallacanestro italiana e per quell’unica partita NFL commentata in italiano che ormai fanno.

E Sky? Dal nostro punto di vista indispensabile per Champions League, tennis, NBA, Formula 1: certo tutto si può vedere in streaming con meno costi, ma il segnale del satellite è ancora inarrivabile. Ci costa, compreso Sky Tv, 45 euro al mese dopo un tira e molla in cui ci hanno fatto credere di aver ricevuto in regalo visto che siamo abbonati dal 1994 (l’operatrice che ce l’ha detto non era ancora nata). E Netflix? Da un po’ di tempo lo troviamo irritante, con i cattivi che sono soltanto bianchi cinquantenni, ma qualcosa di buono e ‘di cui si parla’ c’è sempre, hanno tanti cartoni animati di pronto intervento e quindi via con i 7,99 al mese dell’abbonamento base. Prime Video? Come un po’ tutti, ce lo siamo ritrovati in quanto clienti Amazon Prime, quindi 49,99 euro all’anno, 4 e qualcosa al mese. La musica? Una piattaforma vale l’altra (e su nessuna ci sono Lena Biolcati o Le Louvre nella versione di Diana Est, non remixata da tamarri), siamo abbonati a Deezer a 10,99 euro al mese e scriviamo questo post ascoltando il fantastico True North.

Siamo arrivati a 107 euro circa, a cui aggiungere i quasi 6 euro di canone RAI (dal 2024 sarà ridotto a 70 euro all’anno dagli attuali 90), che prendiamo come un abbonamento involontario ad una pay-tv. Al di là delle cose che si possono dire della RAI, azienda elefantiaca piena di raccomandati, eccetera, fra la Nazionale, Sanremo, i Report e i Blob che recuperiamo su Rai Play, anche nel 2023 boomeristicamente, anzi generazionexmente, guardiamo la RAI più di Netflix. E a dirla tutta più le gratuite Supertennis e Challenger Tv del tennis su Sky, commentato in maniera fra il reticente (sono tutti amici) e lo spocchioso. Più di tutte ovviamente YouTube.

L’ultimo passo verso la moglie/fidanzata/compagna/amante che si iscrive ad una scuola di tango o va ad un musical (ma lì non c’è pericolo perché l’accompagnatore non può che essere criptogay, al contrario del temibile maestro argentino) non è Hoffenheim-Augsburg, ma Helbiz Live e forse lo faremo (5,99 euro al mese) in onore della NCAA, a meno di non spendere un po’ di più per la ESPN e fare un’americanata con la VPN che già abbiamo in scuderia. In totale tutte queste grandi spese sono inferiori ai 120 euro al mese, il prezzo di una serata in un posto dove non ci divertiremmo, o del concerto di qualche vecchia band bollita. Teniamo ovviamente fuori dal conto giornali online e app varie, ma il discorso non cambierebbe: ognuno deve spendere i propri soldi come meglio crede, se non procura danni al prossimo. A mancare è il tempo, il nemico di DAZN alla fine è questo.

stefano@indiscreto.net

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