Sport
Quale sport scegliere per i bambini
Stefano Olivari 30/01/2024
Quale sport scegliere per i bambini? Le frasi di Jannik Sinner sulla libertà di scelta che gli hanno lasciato i genitori non riguardavano soltanto la scelta fra sci e tennis, perché andare via di casa a 13 anni non è evidentemente soltanto una questione di sport. Questo non toglie che siano state frasi importanti, probabilmente le uniche memorabili in mezzo a mille interviste imposte dagli sponsor a un ragazzo che se potesse non andrebbe nemmeno da Mattarella e che stanno provando in tutti i modi a mandare anche a Sanremo. Perché il punto di partenza è indiscutibile: si può scegliere, ammesso che i tuoi genitori te lo facciano fare, soltanto fra sport che conosci o che hai provato almeno una volta.
Il bambino Sinner non è che sia inciampato in una racchetta uscendo da scuola, ma i suoi genitori gli hanno fatto provare il tennis già prestissimo, così come lo sci. Il suo primo maestro, Heribert Mayr, ha raccontato al Corriere dello Sport che a 7 anni (aveva quindi iniziato ben prima) Sinner era già troppo forte per i coetanei, non se ne trovava uno nemmeno in grado di palleggiare con lui, e così dovette fin da quell’età prendere (non gratis) lezioni private. Mayr lo ha accompagnato nella crescita fino ai campionati italiani Under 13 di Avezzano, dove Sinner debilitato dal vomito perse in semifinale da Arnaldi, poi la grande scelta: basta con lo sci agonistico, dove comunque prometteva tantissimo, e partenza per Bordighera con Riccardo Piatti.
Cosa vogliamo dire? Che Sinner ha scelto fra due sport che conosceva bene, cosa che per uno statunitense (con gli sport che seguendo la stagionalità e la scuola sono anche più di due, per chi ha voglia) è scontata ma per un italiano no. La nostra domanda è semplice: quali sport faremmo provare seriamente a un nostro reale o ipotetico figlio di entro gli 11 anni di età? Quindi entro la fine delle scuole elementari o primarie che dir si voglia. In modo che negli anni successivi, anche senza velleità o possibilità di diventare un campione, ne scelga almeno uno da praticare seriamente. Domanda di servizio, per una volta non divisiva (se no metteremmo subito ‘Orban o Salis?’) ma con risposte onestamente rivelatrici delle nostre passioni e anche dei nostri fallimenti. Libri da noi consigliati caldamente: Indoor, di Mike Agassi, e Heir to a Dream, di Pete Maravich.
stefano@indiscreto.net
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