Poche risate con il nuovo GialappaShow

GialappaShow fa ridere meno delle sue edizioni precedenti, nonostante rimanga un ottimo programma televisivo: l’unico fra quelli comici che riusciamo a guardare dall’inizio alla fine, l’unico che cerchiamo on demand senza sbatterci contro per caso. Questa la sensazione che ci portiamo dietro dopo la prima puntata vista ieri notte appunto on demand, mentre immaginiamo che la maggior parte dei fan della Gialappa’s lo abbia guardato su TV8: 700.000 spettatori, per il 4,1% di share. Giusto per la cronaca, perché GialappaShow vive molto anche di web e di frammenti, non può essere giudicato con lo stesso metro della fiction meridionale di Rai 1 o di quella turca di Canale 5.

I nuovi personaggi hanno sempre bisogno di rodaggio per entrare nella testa, anche se la suora interpretata da Michela Giroud, la classica comica donna della quale bisogna dire che fa ridere, nella fiction ‘Che Dio ci salvi’ è decisamente sgradevole. Il Bastianich foodish di Ubaldo Pantani è invece centrato, fra l’altro anche con l’autista vero, ma è meno divertente dell’originale, così come Pier Silvio Berlusconi. Meglio l’avvocato difensore nemico dell’imputato, interpretato da Toni Bonji, in pratica Lovati al cubo, mentre promettono molto bene la Valeria Bruni Tedeschi di Giulia Vecchio e la Silvia Toffanin di Brenda Lodigiani.

Far ridere è difficilissimo e con Gigi-Servillo e Rapone davvero non si ride, ma hanno perso snmalto anche il fantastico Maicol Pirozzi e ‘Sensualità a corte’. In certi casi, come quello di Monica Setta, la comicità involontaria dell’originale è imbattibile ma in generale troviamo che a questo giro la Gialappa’s si sia un po’ appesantita: forse hanno cambiato qualche autore, forse riempire due ore è dura, forse tutto, fino al punto (di non ritorno) di presentare un libro di Gramellini. E al di là della bellezza, non solo nel caso di Miriam Leone, la figura della co-presentatrice ha poco senso: più oneste le vallette di Baudo o le giornaliste di Criscitiello.

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