Cinema
Pierino la peste alla riscossa!
di Stefano Olivari
Pubblicato il 2024-03-01
Non staremo svegli fino alle 2:10 di questa notte per vedere su Cine 34 Pierino la peste alla riscossa!, per varie ragioni. Prima fra tutte che l’abbiamo già visto al cinema, nel 1982, e tantissime volte incrociato nelle più tristi televisioni locali. Si tratta, come tutti sanno, del più famoso dei cosiddetti Pierini apocrifi, cioè dei film ispirati a Pierino ma senza Alvaro Vitali come protagonista. Perché Vitali, in quegli anni richiestissimo, in fin dei conti recitò soltanto in quattro Pierini. E così il personaggio fu sfruttato anche da altri. In questo Pierino la peste alla riscossa! si rimane colpiti sgradevolmente da Giorgio Ariani, uno dei tanti comici che non fanno ridere ed aggravano la situazione con le barzellette (ne parliamo al presente, anche se l’attore toscano, doppiatore italiano di Ollio dopo Alberto Sordi, è morto nel 2016), e in positivo dall’incredibile cast agli ordini di un maestro, ma certo non nel genere comico, come Umberto Lenzi. Da Mario Brega a Didi Perego, da Renzo Montagnani (qui non protagonista assoluto, anche se appare in più scene) a Elena Fabrizi-Sora Lella, fino alle parti minori di Serena Grandi (in quanti film ha fatto la cassiera?), Tiberio Murgia ed Ennio Antonelli e alla bellissima presenza di Jenny Tamburi nei panni (…) della maestra Bonazzi. Non mancano i superclassici del genere come la sbirciata nello spogliatoio mentre l’insegnante si spoglia, le scoregge e l’audio indegno, ma anche momenti di culto tipo Montagnani che recita la poesia Meglio puzzar di merda che di povero. Siamo in Serie C, ma bisogna guardare tutto con lo spirito del tempo visto che oggi la battuta “Un ricchione è un dirottatore di uccelli“, al di là del fatto che non faccia ridere, porterebbe a interrogazioni parlamentari. Di culto anche quella dello scontrino, con Pierino che alla richiesta del barista manda una contro l’altra due macchinine. Altra Italia, altri noi.
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