Pallavolo

Per Istanbul l’Europa e la Egonu

Alberto Rapuzzi 23/05/2022

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La pallavolo italiana ha vissuto domeniche più esaltanti ma in questi casi, come si dice di solito per consolarsi, l’importante era esserci. Eravamo ieri nell’incantevole e sicura Lubiana, che ha abbracciato il meglio del meglio del volley di club europeo femminile e maschile, con le finali di Champions League ora dette Superfinals. I dodicimila presenti che hanno riempito d’amore l’Arena Stozice si sono goduti lo spettacolo con il rispetto e la civiltà che si trova nella pallavolo e che vanno assolutamente preservati, senza fare i fenomeni o imbarcarsi in confronti impossibili con il calcio.

In campo le stesse finaliste dell’ultima edizione, tra le ragazze l’Imoco Conegliano (35.000abitanti, va ricordato) e il Vakifbank di Istanbul (15,5 milioni) mentre per i maschi c’erano l’Itas di Trento e i campioni in carica polacchi dello Zaksa. Le luci si sono accese con le donne, due squadre che hanno monopolizzato le ultime finali alternandosi nei successi al tie-break, che conoscendosi bene sanno anche dove mordersi. Ci si aspettava un equilibrio almeno iniziale, invece fin dalle prime battute è stato chiaro che Conegliano non sarebbe andata oltre i suoi limiti.

Troppi errori che col Vakifbank non puoi concederti, ma quelli potevano anche non essere previste. Si conoscevano bene invece le evidenti lacune in banda: la meravigliosa Hill di due anni fa non è stata adeguatamente sostituita, discorso che vale an che per la Adams l’anno scorso decisiva a Verona. Il Vakif di Giovanni Guidetti lo sapeva e ha spinto creando un cortocircuito senza soluzione: più forti di testa, le turche dominano e tra tutte si distingue Gabi, MVP, che ha disegnato arazzi fantastici con la sua classe raffinata. Paola Egonu si è arresa, con 39 punti, il Vakifbank vince la quinta superando la nostra Bergamo con quattro. L’amarezza più grande, in questa atmosfera di fine ciclo per varie giocatrici di Conegliano, è che l’anno prossimo la Egonu la vedremo con la maglia proprio del Vakifbank: chi potrà fermare questo squadrone l’anno prossimo? Probabilmente nessuno.

Il tempo di cercare dietro le nuvole i colori dell’arcobaleno, per quello che poteva essere e non è stato ed eccoci in questa overdose esagerata di volley a seguire i maschi. Purtroppo qui la strada è stata ancora più ricca di curve. Trento, ferma da tre settimane al contrario dei suoi avversari, ha giocato la peggiore partita della stagione e dalla panchina Lorenzetti non ha percorsi alternativi. Semeniuk, MVP e un futuro a Perugia, è stato padrone del campo: 3-0 senza storia, se non nel terzo set.

Dispiace sia andata così per due nostre belle realtà. Conegliano chiude un ciclo di sei anni, in cui ha vinto tanto con un gruppo consolidato e una fuoriclasse assoluta, adesso in partenza verso il Vakifbank. La forza economica sopra la media e la fame di vincere permetteranno un mercato importante, che se fatto nel modo giusto la manterrà in alto. Lo stesso coach Santarelli pensa che si possa vincere senza Egonu, avendo un piano B quando la marea di alza troppo. Trento non merita troppe critiche: ha fatto una bella stagione, sistemato il bilancio, dato spazio a giovani italiani vincenti, espresso un gioco divertente ed efficace guidato dal maestro Lorenzetti. Lo Zaksa però era troppo forte. Magari dopo Semenyuk qualcosa cambierà, anche se non è detto che a sfruttare la situazione sia Trento.

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