Giornalismo

Il motivatore Pansa

Stefano Olivari 15/04/2014

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Quel poliziotto andrebbe cacciato dalla Polizia, oggi stesso. Non il poliziotto che nel mezzo degli scontri di sabato a Roma ha messo un piede addosso a una manifestante, gesto che in giornalistese è subito diventato ‘Ha calpestato una ragazza’, ma il suo capo. Alessandro Pansa, che a inchiesta ancora in corso si è permesso di definirlo ‘Un cretino’. Il primo capo della polizia, nella storia di tutte le forze dell’ordine dell’universo, che definisce in questo modo un suo uomo. Non un certificato autore di un crimine, nonostante con lo scudo della divisa di crimini ne siano stati commessi tanti (un nostro vicino di casa, libero e felice, faceva parte della banda della Uno bianca), ma un suo sottoposto che per ruolo e funzione dovrebbe difendere fino a condanna avvenuta. Insomma, Pansa ci ha stupito ben più dei Saviano e di altri intellettuali che fra poliziotti e violenti (affettuosamente definiti blu-bloc) scelgono a prescindere i violenti. Fra i quali si possono inserire tutti quelli che, a vario titolo, hanno partecipato all’ennesima devastazione di Roma sotto gli occhi indulgenti del sindaco Marino. Fra questi anche il nuovo ‘eroe’ dell’insegnante di lettere che legge Repubblica e ride alla battute progressiste sulla statura di Brunetta: l’amico della ragazza ‘calpestata’, ben visibile da diverse foto (pubblicate da Dagospia) in mezzo agli scontri. Quello che ci premeva era sottolineare la differenza di trattamento con gli ultras del calcio: da una parte Daspo distribuiti con leggerezza ed arresti a raffica, dall’altra un buffetto. Al conteggio attuale quattro arresti. Perché la violenza politica trova in ogni caso fiancheggiatori, magari da parte di chi la condivide ma non ha il coraggio per scendere in piazza, mentre quella calcistica è una ribellione senza causa, contro la vita più che contro una presunta ingiustizia (solo chi non è mai stato in una curva pensa che ci si picchi per un rigore o un fuorigioco).  La dittatura soft delle elìte e dei nominati oltre che delle veline da esibire ha bisogno che ‘i nostri ragazzi’ ogni tanto si sfoghino e che non vuole cercarsi rogne con media.

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