L’ultima profezia di Don Gallo

26 Maggio 2013 di Glezos

Ho conosciuto Don Andrea Gallo nel 2006 ed era stata una giornata di quelle da ricordare. Pochi personaggi mi hanno colpito come lui, al quale sono rimasto molto legato negli anni. In suo ricordo ho editato l’ultimo nostro ‘botta & risposta’ realizzato quando Don Andrea era già malato, che avevo pubblicato tempo fa online. Con un’annotazione. Nei giorni dell’intervista non si parlava ancora di un possibile ritiro di Papa Ratzinger e le parole di Don Andrea su un Papa sudamericano fanno quindi ancor di più pensare.

Ha un senso pregare, oggi?
Per un prete, un santo o un cattolico senza nome pregare è fondamentale, ma è altrettanto fondamentale far sì che la preghiera porti a qualche tipo di intervento e di azione. Ma non fraintendermi: ho grande rispetto per chi sceglie la strada della pura contemplazione.

Un uomo di fede deve intervenire nella vita sociale e politica?

Si capisce, è fondamentale anche questo. Non solo: bisogna anche sporcarsi le mani, perchè dobbiamo sempre ricordarci che quasi per definizione chi crede in Dio prima di tutto ha il dovere di battersi in prima persona contro ogni tipo di ingiustizia. Anche se forse dovremmo intenderci sul significato della parola ‘politica’.

Perché ci hai messo così tanto a pubblicare dei libri?
E’ stato un richiamo autobiografico della mia anima in tormento, del mio vivere e delle mie idee, in un certo senso. Ho sentito il bisogno di lanciare un messaggio, perchè ho visto nascere la democrazia e oggi vedo la democrazia scomparire. C’è un grande bisogno di tornare al concetto di Stato Etico, se mai ce ne sia stato uno. E non solo qui in Italia, ma anche e soprattutto negli USA.
Gianni Baget Bozzo mi diceva di te: “Apprezzo l’uomo di fede, ma non il politico”. Che ricordo hai di lui?
Lo conoscevo e lo rispettavo. Ma una cosa che mi sono sempre chiesto è come mai una persona intelligente come lui avesse fatto quelle scelte, da Craxi a Berlusconi.
Il tuo pensiero più cupo.
Ho paura della morte.
Qual è stata la personalità di Chiesa più importante degli ultimi anni?
Probabilmente il Cardinale Martini. Quando era a Milano ha svolto un lavoro cruciale anche a livello di territorio. La sua importanza la capiremo un po’ di più col passare degli anni.
Chi spediresti all’inferno e chi in paradiso?
Per favore, questo non me lo fare dire. Anche perché all’inferno non vorrei mandare proprio nessuno. Ma se devo proprio scegliere qualcuno…vediamo un po’…beh, forse Bush. Ma in fin dei conti, mah… alla fine, che si salvi anche lui.
Il tuo principale difetto.
Non grido abbastanza contro i potenti. E poi dovrei cercare di essere più coerente con me stesso. Sono diventato vecchio.
Qual è l’ultima volta che hai pianto?
Stamattina, due o tre ore fa.
Cosa ti riappacifica col mondo?
Una passeggiata sul lungomare di Nervi, all’alba.
La fede è dottrina o uno stato d’animo?
Essenzialmente uno stato d’animo. Le parole le concentro nei Salmi.
Hai mai avuto la tentazione di picchiare qualcuno?
No, per una questione di educazione. Ti potrà  sembrare strano detto da me, cioè da uno che si accalora molto, ma sono convinto che ogni forma di aggressività sia sempre e comunque una devianza.
Credi ancora nel vecchio concetto di mondo migliore?
Sì, certo, si deve arrivare a un mondo migliore, ci mancherebbe. Credo sempre che sia possibile, soprattutto se l’uomo riuscirà a conquistare una certa dose di mitezza.
L’Islam è davvero una minaccia per la Chiesa?
Assolutamente no. Le parole più belle sulla Vergine Maria sono nel Corano!
In quanti sono davvero dalla tua parte?
In tanti. Sono molti quelli che sono al mio fianco, e ne sono sempre più sorpreso. E’ una scoperta quotidiana.
Con chi ce l’hai di più?
Con la mia Chiesa, per non avere applicato il Concilio Vaticano Secondo.
Chi vedresti bene come prossimo Papa?
Un latino-americano. Con tutto quello che abbiamo fatto alla sua terra… Che parta con le Tre Caravelle, e venga a evangelizzare l’Europa.
Sei davanti a una folla di non credenti. Cosa gli dici?
Li abbraccerei tutti, uno a uno, subito, perché  il fatto che non siano credenti è un segno che sono in ricerca. E se continueranno a cercare, allora sì che troveranno il vero Dio.

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