L’Inter dei MinimOni

23 Settembre 2012 di Anna Laura

Il record lo sta facendo, l’Inter. Passare dalla Champions alla serie B in pochi mesi. La partita con il Siena  ha mostrato che la preparazione atletica dell’Inter è quella degli ultimi due anni, questo è il terzo, ed è “peculiare” nella sua specificità: subire il ritmo di tutte le squadre. Tutte, nessuna esclusa, corrono di più! Il capitolo preparazione è solo l’innesco delle frizioni delle personalità che ci sono all’interno della squadra. “Oni” si gioca al peggio le sue carte, mendicando  una professionalità con lo schieramento di Cambiasso. Gioca in uno in meno tutte le partite. Uno in meno in campo, ma uno in più in panchina, con la storia dell’allenatore in campo! Non se ne può più. Per permettere a Cambiasso e a Zanetti (e basta con la storia del ragazzino di 40 anni, una di quegli articoli per il popolo bue di quei tre club che fanno vendere decoder e giornali…) di poter essere titolari Stramaccioni gioca a due all’ora. La quantità di fuorigioco fischiati a Milito è da Guinness, ma è il meccanismo mentale di distacco della attenzione messo in atto dalla squadra che è pernicioso. Nessuna attenzione: in automatico, come robot, come burocrati. Nessun ardore, nessuna motivazione, neppure quella dell’affermazione di sé. “Oni” sembra sempre in procinto di prendere decisioni importanti, sembra che debba essere li li per risolvere il problema di Fermat, e forse per questo che non vede Cambiasso, forse per questa sua passione matematica si sta giocando il suo futuro di allenatore…Cambiare “Oni”? Se la sua ossessione per Fermat persiste, direi che è indispensabile. Se non persiste direi che sia indispensabile per ovvie ragioni. La prima è che ha anteposto i giocatori alla squadra, la seconda è che avendo compiuto tale scelta non è credibile agli occhi della squadra stessa. Che significa? Significa che la squadra ti giudica, e vede che tu fai “scelte” che loro non farebbero se fossero al suo posto. Non è credibile infatti che quelli che non giocano per lasciare il posto a Cambiasso e a Zanetti, e a Ranocchia, o a Sneijder non facciano considerazioni sulle prestazioni di questi giocatori. Le fanno, e sono del tipo: sono i cocchi di Minimo e quindi anche di “Oni”. Nasce in questo modo l’Inter di Minim-Oni!. Basata su un assunto: non conta allenarsi, basta essere simpatici, tra virgolette come ama l’attuale presidente dell’Inter. E basta anche con Nagatomo! Per lo stesso discorso. L’Inter gioca in cinquanta metri anzichè in venti,  con i piedi di Cambiasso è impossibile fare un passaggio cosi lungo quindi … come allenatore in campo, non mi pare ‘sto gran allenatore. Sono due anni, questo è il terzo che l’Inter pensa di essere il Barcellona. Tocchetti da possesso palla, peccato che siano a due all’ora. Siamo già rassegnati a leggere titoli penosi come ‘Sindrome San Siro’ o ‘Paura del pubblico’, ma Pereira speriamo di non vederlo più nemmeno in trasferta.

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