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Le stagioni di Ennio Morricone

Paolo Morati 15/01/2016

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Una breve stagione è un film di Renato Castellani del 1969, con colonna sonora firmata da Ennio Morricone. È dal suo tema portante, fattosi anche splendidamente canzone con Sergio Endrigo, che vogliamo partire per parlare del maestro – termine abusato ma in questo caso più che dovuto – italiano, che a 87 anni è ancora in corsa per gli Oscar per le musiche di The Hateful Eight di Quentin Tarantino, già premiate con il Golden Globe. La scelta di un brano minore, rispetto a quelli più celebrati di Morricone, è dovuta alla riservatezza che impone nell’ascolto e che è specchio di un personaggio capace di donare alle scene una concreta solennità, raccontando la storia con le note.

Ecco, qui bisognerebbe chiedersi qual è lo scopo di una colonna sonora. Dare più emozione a una scena o farla ricordare anche quando non si hanno davanti le immagini? Probabilmente entrambe le cose, con la seconda che però è quel marchio di qualità che fa diventare una musica (appunto) immortale. E allora, se proviamo a osservare Per un pugno di dollari è indubbio che la carica emotiva e la tensione palpabile nei contesti decisivi salga grazie all’udito più che alla vista E quella frase, “Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto!”, è storica tanto quanto il fischiettio andante – ‘prodotto’ da Alessandro Alessandroni – che caratterizza il tema principale. E che dire del celeberrimo ‘scion scion’ di Giù la testa? con quell’emozione a crescere, o l’inquietudine dei titoli di testa de Gli intoccabili o l’incalzante e ficcante ritmica di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, fino al drammatico percorso della musica di Mission e a quello (che noi ricordiamo particolarmente) prodotto per lo sceneggiato Il segreto del Sahara.

Ma Morricone è anche musica leggera, per quanto il termine leggero sia per noi un aggettivo positivo se contrapposto a pesante, e tanta canzone non soltanto guardando alle colonne sonore. Sua la musica di Se telefonando, suo l’arrangiamento di Sapore di sale e anche la musica di Libera l’amore di Zucchero. Insomma, la valutazione può tranquillamente andare oltre le cinque candidature all’Oscar (finora) mai vinto e a quello alla carriera, un premio che ha un po’ li sapore di riparatorio, assegnatogli nel 2007. Ma come ebbe a dire qualche anno fa, per lui sarebbe comunque meglio vincere la Coppa del mondo di scacchi…

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