Giochi Olimpici

Le Olimpiadi di breakdance e skateboard

Indiscreto 09/12/2020

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Ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 ci saranno breakdance, skateboard, arrampicata e surf, ma il numero di atleti totali presenti non aumenterà e dovrebbe essere intorno ai 10.500, metà uomini e metà donne. Traduzione: gli sport più popolari e diffusi nel mondo, oltre a qualcuno di quelli agonizzanti, dovranno ridurre il numero di gare e di partecipanti per fare spazio a fighetteria più o meno urbana, con la ricerca di sponsor da parte del Comitato Olimpico Internazionale unita all’inseguimento dei gusti dei giovani. Reazione della pancia del paese: è chiaro che per queste piccole federazioni essere alle Olimpiadi è questione di vita o di morte, ma a noi cosa ce ne frega? Perché non anche le gare fra maestri pizzaioli o le corse nei sacchi?

Al di là del ‘Signora mia che tempi’ tenere conto del cambiamento dei tempi è giustissimo: tutte le tradizioni sono state ai loro tempi novità criticate e hanno cancellato altre tradizioni. Guardando al numero dei praticanti e ancora di più a quello degli appassionati, la presenza dello skateboard alle Olimpiadi non è più assurda di quella della scherma o del pentathlon. Piuttosto invertiremmo il ragionamento: quale convenienza hanno i grandi sport nell’essere presenti in un carrozzone pieno di mantenuti e di atleti di stato, che oltretutto si mettono a fare la morale dopo avere vinto una medaglietta senza valore? Il calcio nessuna, la pallacanestro, il tennis e il ciclismo poca, il baseball (che comunque a Parigi non ci sarà) pochissima, il rugby vero non c’è e non ci vuole essere, così come il football americano.

Fra gli sport di squadra con grande seguito forse soltanto la pallavolo ha i Giochi come sogno massimo di ogni suo atleta, mentre ovviamente atletica e nuoto pur avendo una vita extra olimpica non possono fare a meno di una vetrina in cui sono sempre protagonisti. Il problema è uno solo, alla fine: bisogna cambiare perché i tempi cambiano, ma aggiungere e includere significa anche escludere. Facile far salire a bordo nuove realtà, più difficile cancellare sport e anche singole gare (si pensi soltanto alla marcia nell’atletica) senza passare per i cattivi.

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