Giochi Olimpici
Chi guarda le Paralimpiadi
Stefano Olivari 02/09/2024
Chi guarda le Paralimpiadi? Ce lo chiediamo perché i dati Auditel dicono che gli ascolti della manifestazione in corso a Parigi stanno andando su Rai 2 piuttosto bene, comunque in linea con la media di rete: ieri sera in prime time, ad esempio, l’atletica paralimpica è stata seguita da 856.000 persone, con uno share medio del 5,57%. In pochi hanno fatto meglio, in una serata vinta, si fa per dire, da Canale 5 con La Rosa della vendetta, ennesima telenovela di successo prodotta dalla Turchia, che in questo senso è davvero il nuovo Brasile.
Le Paralimpiadi hanno quindi un pubblico televisivo, oltre che uno spazio enorme sui giornali con storie come quella di Valentina Petrillo, prima atleta transgender della manifestazione: i giornalisti si esaltano per queste cose e pazienza se i lettori sono più interessati alla clausola di Osimhen. Ma la nostra domanda cattiva, per non dire cattiva domanda, rimane: chi le guarda? Nel senso: al netto dell’ammirazione per chi sa reagire alle avversità della vita, perché guardare gare imbarazzanti? Non è che tutto ciò che importante, come la pratica sportiva dei disabili, debba per forza essere spettacolarizzato.
La nostra idea è che le Paralimpiadi abbiano tutto questo spazio perché soltanto a metterne in dubbio l’importanza si rischia di passare per mostri, come quelli che ancora osano dire ‘handicappati’. E invece la pratica sportiva è cosa diversa dall’agonismo, e proprio un altro pianeta rispetto al professionismo: sì, perché tanti atleti delle Paralimpiadi vivono di questo, senza che ci sia un mercato o un pubblico a giustificare questi soldi, un po’ come avviene per il 90% dei normodotati di fioretto, skeet, pentathlon, sollevamento pesi, eccetera. In definitiva non sappiamo chi guardi le Paralimpiadi. Siamo contenti che questi ragazzi abbiano visibilità, ma non è merito di noi che conosciamo soltanto disabili che maledicono la vita.
stefano@indiscreto.net