Le migliori canzoni di Ilona Staller

26 Novembre 2023 di Indiscreto

Fra le mille vite di Ilona Staller la meno conosciuta è quella di cantante anche se negli anni Settanta ci ha provato seriamente, tentando di salire sull’affollato treno della disco music. Più avanti avrebbe poi puntato su canzoni di culto, legate alla sua attività cinematografica, ma comunque l’artista ungherese naturalizzata italiana è stata per almeno due decenni uno dei personaggi più noti nel nostro paese e i suoi dischi oggi sono fra i più richiesti dai collezionisti. È anche per questo che nel giorno del suo compleanno (nata il 26 novembre 1951 a Budapest) la iscriviamo al Festival di Indiscreto con le sue tre canzoni più conosciute.

Dopo le prime canzoni incise ai tempi di Radio Luna (Voulez vous coucher avec moi la più famosa, richiamando il titolo dalla trasmissione in cui è nato il personaggio di Cicciolina) e alcuni tentativi oltre la follia (fra cui il duetto con Franco Franchi in Cappuccetto rosso, che tentano di portare a Sanremo), la Staller con autori (anche Morricone) e produttori di primo piano prova nel 1979 la strada della disco con un album targato RCA, intitolato Ilona Staller, con il pezzo più riuscito che è I was made for dancing, cover della canzone di Leif Garrett.

L’album è seguito da alcuni singoli di buon successo, soprattutto Buone vacanze e Ska skatenati, prima di una svolta porno-pop che fa crollare le vendite ma aumenta il culto visto che molte delle canzoni di quest’epoca vengono usate in suoi film e spettacoli. Nel 1987, da neoeletta deputata del Partito Radicale, in veste di Cicciolina incide il suo secondo album, che prende il nome dalla sua canzone più famosa, Muscolo Rosso, il cui testo non troppo criptico (“Voglio il cazzo vestito di pelle – Il cazzo, piu duro del muro – Il cazzo nel buco del culo – Il cazzo che mi sfonderà, ah – Insieme a me schizzerà”) è senz’altro più ricordato della musica.

Il porno-pop verrà poi abbandonato per un ritorno alla musica da discoteca, questa volte in chiave italodisco, con diversi brani fra cui il trascinante San Francisco dance, del 1989, scritto da Jay Horus, cioè Paolo Rustichelli, e rivisitato in seguito da tanti deejay. Con la fine degli anni Ottanta e il matrimonio con Jeff Koons si chiude la carriera musicale di Ilona Staller, donna incredibile (la leggenda la vuole anche ex spia dei servizi segreti ungheresi) e personaggio pop davvero trasversale, ben al di là del porno.

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