Le formazioni di Ammo Baba

31 Maggio 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari

Merita di essere ricordato Emmanuel Baba Dawud, morto qualche giorno fa in Iraq all’età di 75 anni. Merita di essere ricordato prima di tutto perchè si tratta dello sportivo più conosciuto in Iraq e poi perché è stato commissario tecnico della nazionale di calcio irachena negli anni di Saddam Hussein. Di sicuro era più noto nel mondo come Ammo Baba, in ogni caso caso ha giocato (suo il primo gol internazionale della squadra, nel 1957 al Marocco) ed allenato in ogni selezione nazionale: quella militare, quella olimpica (a Seul 1988 avversaria anche dell’Italia di Francesco Rocca: vinsero gli azzurri con gol di Rizzitelli e Mauro) e quella ‘vera’, che poi spesso coincidevano. Era lui il c.t. quando a capo del Comitato Olimpico locale c’era Uday Hussein, figlio di, nettamente il peggiore di tutta la corte. Uday che faceva la formazione, senza bisogno di mediazioni. Solo che quando si perdeva i problemi erano di Baba, più volte arrestato per motivi sportivi. E ai giocatori andava peggio: picchiati da vari sgherri di Uday, frustati e a volte costretti ad allenarsi con palloni di cemento. Come allenatore è stato più vicino ai nostri tempi, mentre come attaccante è nella sua terra puro mito: nato in una base irachena della RAF (proprio l’aviazione militare britannica) e cresciuto calcisticamente nella squadra dei dipendenti della RAF, Baba sognò tanta Inghilterra e segnò così tanti gol da farsi conoscere in Europa anche in quell’era paleo-televisiva. Nel 1958 il Notts County gli offrì un contratto, e qui ci sarebbe da aprire parentesi su ogni cosa: quel Notts County, all’epoca in seconda divisione, era infatti allenato da Frank Hill. Ex Royal Air Force durante la guerra, ex allenatore della militare irachena, ma soprattutto centrocampista dello storico Arsenal di Chapman negli anni Trenta. Comunque, in stile calciomercato all’italiana, mancava solo la firma. Solo che un colpo di stato ributtò l’Iraq nel caos e la federazione gli impedì di espatriare. Grande attaccante e buon allenatore (in sette diverse epoche guida della sua nazionale), aveva chiesto di essere seppellito nello stadio Al Shaab (traduzione: il popolo) di Baghdad: accontentato. Gli ha reso onore anche l’attuale c.t., Bora Milutinovic.
stefano@indiscreto.it
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