Calcio

Lavoro di serie B

Stefano Olivari 08/04/2011

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Perché ostinarsi a lavorare, o peggio ancora a cercare un lavoro, quando c’è la serie B italiana? L’ufficio ‘buoni sapori di una volta’ segnala, nel momento in cui stiamo scrivendo (9 e 40 di venerdì mattina), alcune situazioni interessanti sui pareggi: Empoli-Novara di stasera con la X a 1,90, Padova-Portogruaro (2,10), Piacenza-Pescara (1,80), Albinoleffe-Torino (2,30) e Modena-Atalanta di lunedì (un clamoroso 1,50).
Più che il pareggio dato come risultato probabile, che potrebbe anche essere anche una valutazione tecnica (il tacito accordo da ‘uomini di calcio’), stupisce la quantità di gioco che risulta non tanto dagli exchange (siamo a poche migliaia di euro, più che per una partita media di B ma niente di incredibile) quanto da quel totonero che non è mai morto e che rispetto ai bookmaker normali permette il gioco con soldi virtuali pagando solo le vincite e incassando la posta solo quando lo scommettitore perde. Non è roba per tutti, visto che occorre essere conosciuti o avere un garante (poi la madre di tutte le garanzie è la possibilità che ti spezzino le gambe), ma è una situazione tutt’altro che segreta. Per quello che ci risulta, lì le quote sono molto più basse rispetto a quelle Snai prima citate. Cosa vorrà dire? Un buon consiglio, diremmo l’unico, è quello di crederci ma non troppo (a livello del centello, diciamo): le più grosse fregature si prendono sulle partite sicure, come la storia del primo calcioscomesse insegna.
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it

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