Mezzofondo e dintorni

La Trost davanti alle pizzerie

Stefano Olivari 17/07/2012

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Alessia Trost ha 19 anni e pochi giorni fa a Barcellona ha vinto la medaglia d’oro nel salto in alto con 1,91. Un talento immenso, una struttura fisica notevole che non la obbliga ai differenziali di una Antonietta Di Martino, di una Antonella Bevilacqua o di una Sara Simeoni (venti centimetri più alta delle prime due e dieci di più della campionessa olimpica di Mosca), una ragazza che da quando fa atletica è ai vertici mondiali nella sua classe di età. Essendo in possesso del minimo B per i Giochi e non essendo purtroppo della partita la Di Martino la federazione avrebbe potuto tranquillamente portarla a Londra per farle fare esperienza nella massima manifestazione del pianeta. Senza pressioni, solo per migliorare. Invece no, anche lei rimarrà a casa come Howe e addirittura come altri (in testa il marciatore Matteo Giupponi) con il minimo A. Può darsi che si migliorerà grazie a SkyGo, invece che nella competizione. Inutile tornare sull’argomento e su una vergogna di cui Fidal e Coni si spartiscono le responsabilità, con percentuali tuttora non chiare. Il sangue alla testa ci è però tornato leggendo il testo di recenti interrogazioni parlamentari, insieme ad un articolo dell’Espresso sulle assunzioni facili della Coni Servizi, che altro non sarebbe che la ‘bad company’ scissa dal Coni propriamente detto e di proprietà del Ministero dell’Economia. Più del merito giudiziario della vicenda ci hanno colpito i numeri ‘legali’ di questa mangiatoia di Stato: fra CONI e federazioni i dipendenti in senso stretto sono 2.279, quindi quasi il livello (2.615) di quando nel 2002 fu ‘salvato’ il CONI con l’operazione prima citata, ai quali senza contare dipendenti ‘mascherati’ da collaboratori si possono nell’ottica di Pantalone sommare 1.400 ‘vecchi’ dipendenti fatti scivolare in parte verso altre amministrazioni pubbliche e in parte verso il prepensionamento. Insomma, il CONI è tornato praticamente al gigantismo pre-crack. E i talenti di 19 anni rimangono a casa, paradossalmente a spese dello Stato visto che la Trost gareggia per Fiamme Gialle (cioè la Guardia di Finanza) ma non è che non andando a Londra la metterebbero a controllare gli scontrini delle pizzerie.

Stefano Olivari, 17 luglio 2012

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