La smorfia di Schwazer

15 Settembre 2010 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari
Chi conosce in profondità uno sport può trarre grandi benefici dalle scommesse live: a un esperto per intuire il risultato può bastare una smorfia del campione o un gesto tecnico eseguito in maniera anomala. Esempio: i primi giri di Alex Schwazer nella 50 chilometri di marcia del recente Europeo erano secondo alcuni esperti di atletica sufficienti per indurre a puntare sul campione in carica Diniz. Può accadere anche con il calcio, pur essendo molte di più le variabili, ma allora perché i numeri dicono che la scommessa live è per il giocatore più penalizzante di quella a mente fredda?
Le ragioni sono due. La prima è che le partite offerte live sono spesso trasmesse in diretta televisiva, nella peggiore delle ipotesi in streaming. Viene così attirata la massa dei giocatori superficiali, che ‘droga’ al ribasso le quote delle favorite. La seconda ragione risiede nella velocità di adeguamento delle quote stesse. Fra la realtà dello stadio e la ricezione di un segnale audio-video possono passare un paio di secondi, in caso di ricezione satellitare anche quattro. Ipotizzando una scelta istantantanea (esempio: fallo da rigore commesso su Cristiano Ronaldo sullo zero a zero, con puntata sul Real Madrid proprio mentre l’arbitro indica il dischetto), fra l’ordine e la sua conferma i bookmaker si tengono un margine ulteriore di almeno cinque secondi. Un tempo che consente di adeguare la quota sia in caso di visione televisiva che, a maggior ragione, di collegamento telefonico con lo stadio. Conclusione: la scommessa live dà vantaggi non a chi è più veloce a schiacciare un tasto, perché perde quasi sempe, ma a chi è più competente.
(pubblicato sul Giornale)

Share this article