La situazione è Florida

19 Novembre 2007 di Paolo Pemulis

Ci siamo quasi. Come ogni anno, quando la stagione Pro mostra i titoli di coda, tennis giovanile è all’alba della ribalta. Siamo alla vigilia, infatti, di uno straordinario pellegrinaggio che porta l’elite dei giovani agonisti a convergere verso la Florida per una doppietta di tornei a cinque stelle: Eddie Herr in casa di Nick Bollettieri, a Bradenton, e Orange Bowl nella suggestiva cornice del Crandon Park, a Key Biscayne. Due tornei sostenuti da macchine organizzative perfette. Due autentici classici per gli amanti del genere. Due perle di rara bellezza sistematicamente ignorati in Italia, fatta eccezione per qualche tecnico con la fama del “visionario”. Noi, esteti del tennis con il vizio di remare contro-corrente, garantiremo copertura massima ai due eventi, a partire dall’Eddie Herr che prende il via venerdì 23 novembre con i primi match di qualificazione.
Ma chi era Eddie Herr? Ci piace definirlo come il “padre putativo” del tennis giovanile internazionale, un gentiluomo occhialuto sempre con la bombetta sulla testa, che si ammalò di tennis negli ’40, quando sua figlia Suzanne divenne una tenace agonista. E cosa realizzò il generoso papi per venire incontro ai bisogni della figlia? Nel ’47 mise in piedi l’Orange Bowl facendolo iniziare nel periodo natalizio, per dare l’opportunità a Suzanne e agli studenti di giocare senza trascurare le lezioni scolastiche. L’Orange Bowl è il primo di una lunga serie di tornei fondati da Eddie Herr. Di lì a qualche decennio sarebbe nato il primo circuito giovanile internazionale della storia del tennis, un circuito che Herr considerava come “una grande famiglia” e che ebbe il suggello nel 1987 quando Glenn Feldman, nipote del decano Mr Herr, posò l’ultima pietra dell’edificio fondando l’Eddie Herr Championships e proponendo di affidarne la gestione alla Nick Bollettieri Tennis Academy. E con lo zampino di Nick, l’Eddie Herr divenne in pochi anni un polo d’attrazione mondiale, con grado di partecipazione crescente d’anno in anno, nobilitato dai più grandi di cinque generazioni di tennisti – da quella di Steffi Graf a quella di Maria Sharapova – fino ad arrivare alla cifra record di 1260 iscritti provenienti da 72 Paesi, registrata nel 2006. Le Olimpiadi del Tennis. E non è un caso che la cerimonia d’apertura, in programma domenica 25 novembre presso l’Indoor Center dell’Ima/Bollettieri Academy, sia chiamata “la Parata delle Nazioni”. Un piccolo esercito di talenti all’opera: Under 18, Under 16, Under 14, e Under 12, che tra singolare (maschile e femminile) e doppio (maschile, femminile e misto) fanno una ventina di tornei, distribuiti sui 35 campi in cemento del Tempio della modernità. La categoria Under 18 è l’unica ad attribuire punti ranking ITF (il rango è G1, al pari del nostro torneo di Santa Croce sull’Arno), gli altri sono tornei USTA di livello 3.
Le entry list dell’Under 18 hanno poco da invidiare a quelle di un torneo dello Slam, mentre tra gli iscritti alle categorie inferiori figurano outsider molto interessanti da tenere d’occhio per il futuro. Il drappello italiano sarà capitanato da Giacomo Miccini, che a Bradenton fa gli onori di casa ed è l’unico U-18 in tabellone, con Alessandro Colella e Andrea Stucchi nel main draw Under 16, Andrea Morgano in quello Under 14, Nicole Vukov e il tanto atteso Gianluigi Quinzi in quello Under 12. Come dire: pochissimi ma buoni. La Burnett si è cancellata, mentre Giada D’Ortona, Lavinia Bendandi, Gaia Sanesi, Federico Gaio, Matteo Civarolo dovrebbero giocare le Quali nelle loro rispettive categorie. I favoriti? Rhyne Williams, e Berankis, se giocano, nell’Under 18 maschile, ma fate attenzione a Jerzy Janowicz, Ryan Harrison, Grigor Dimitrov, Marin Draganja e, naturalmente, al n.1 del ranking Ignatik. Nel torneo Under 18 femminile, il ruolo di favorita spetta a Madison Brengle, se non darà forfait all’ultimo momento. Dietro l’americana c’e’ bagarre tra una decina di ragazze più o meno sugli stessi livelli: Hendler, Cohen, Halep, Boserup, Hofmanova, Piter, Pervak, Orlik, Cecil, Jovanovski e Mladenovic (quest’ultima partirà dalle Quali!). Qualche nome da seguire: Filip Krajinovic (segnalato dal buon Ivan Sabatini), Alessandra Bonte (figlia d’italiani e finalista lo scorso anno nel doppio misto U-16) per la categoria U-16; Ciprian Porumb e Tamara Curovic per l’U-14; Daria Sharapova (è la cugina di Maria) e Ricky Hendler (il fratello di Tammy) per l’U-12.
Dulcis in fundo, l’anticipazione di una ghiottoneria riservata ai nostri lettori: Tammy Hendler (nella foto) bloggerà per la Settimana Sportiva in diretta dall’Eddie Herr. La sudafro-belga, una delle stelle di questa edizione del torneo, ci parlerà di sé, del suo tennis, della sua vita nell’Academy, del suo rapporto con Nick Bollettieri, della sua migliore amica Alessandra Bonte e di suo fratello Ricky che – l’abbiamo visto all’opera in maggio sui campi laterali del Bonfiglio – ha un talento pazzesco. Tammy, n. 611 del ranking Wta, lunedì 26 sarà carica e determinata a migliorare il risultato ottenuto lo scorso anno (sconfitta in Semi dalla Cirstea). Ad una sola condizione: non ditele che è favorita, che è la più forte ed è obbligata a vincere, poiché la cosa le creerebbe troppa pressione.

Paolo Pemulis
pemurama@yahoo.it

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