La sigla di Seb Coe

25 Settembre 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari

E’ stato uno dei più grandi ottocentisti della storia, Sebastian Coe. Non solo perchè la seconda prestazione mondiale all time è ancora sua (l’1’41”73 di Firenze è stato record mondiale dal 1981 al 1997, prima che fosse prima eguagliato e poi battuto da Wilson Kipketer), ma per un decennio di continuità ad alto livello che nell’atletica di oggi sarebbe impossibile per mille motivi. Curiosamente gli ori più pesanti, quelli olimpici, Coe li ottenne però nei 1500 a Mosca 1980 e Los Angeles 1984. A Mosca veniva da un 800 perso da favorito contro l’arcinemico Steve Ovett (terzo il sovietico Kirov) il 26 luglio: una gara tatticamente scellerata, con volata iniziata troppo tardi. Quel pomeriggio del primo agosto Coe si presentò ancora da favorito, anche se Ovett era campione d’Europa in carica e da poco al Bislett di Oslo aveva eguagliato il record mondiale di Coe (le cose non stavano proprio così, ma il cronometraggio manuale arrotondò per tutti e due a 3’32”1). La gara fu tatticissima, con un passaggio ‘femminile’ agli 800: 2’05”…Cercò di sorprendere tutti il tedesco est Jurgen Straub, ottimo miler ma anche siepista, con uno strappo violentissimo. Coe gli rispose con gradualità, mettendolo nel mirino alla campanella e passandolo nel rettilineo finale con Ovett vicino ma che mai diede l’impressione di poter vincere. Oro a 3’38”4, Straub 3’38”8, Ovett di bronzo con 3’39”. Quinto, con il risultato della vita, il nostro Vittorio Fontanella, e ottavo uno Steve Cram ventenne che qualche stagione più tardi avrebbe dominato la scena. L’esultanza di Coe al traguardo è riproposta ogni anno dalla BBC, come sigla degli eventi di atletica. La sua vittoria più bella: in quel momento nacque il miglior Coe e finì il miglior Ovett.
stefano@indiscreto.it
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