La rivoluzione di Emma Peel

11 Settembre 2020 di Paolo Morati

Emma Peel è stato uno dei personaggi femminili che ci sono entrati in testa per primi guardando la televisione oltre i cosiddetti programmi per ragazzi. Interpretata da Diana Rigg, scomparsa ieri, affiancava l’agente segreto John Steed (Patrick Macnee) in un alcune stagioni della serie The Avengers (Agente Speciale, in Italia). Produzione britannica di culto, narrante le indagini di (appunto) un agente speciale dallo stile particolare e impegnato a risolvere misteri a volte al limite dell’incredibile.

Il volto proposto dalla sportivissima e affascinante Rigg, prima in bianco e nero e poi a colori con le sue celebri tenute e la padronanza dell’arte del combattimento – tra arti marziali e scherma – aveva dato uno scossone all’immaginario degli spettatori (siamo a metà degli anni Sessanta) affidando alla donna la componente di lotta e risoluzione delle situazioni più rischiose, e contribuendo a mettere nel dimenticatoio l’idea di sesso debole e di semplice assistente, pur non rinunciando alla propria femminilità.

Non c’è dubbio che si deve proprio ad Emma Peel, amante delle auto veloci e dotata di una sottile ironia accoppiata a grande acume e intuizione, un ribaltamento di ruoli fino ad allora poco frequentato, anche grazie al binomio con il John Steed di Macnee (scomparso cinque anni fa), agente speciale sui generis dotato di bombetta e poco incline alle pericolose imprese alla James Bond.

Un character, quest’ultimo, con il quale si creò poi un legame con Diana Rigg visto che l’attrice inglese interpretò una parte importante nello sfortunato (ma valido) Al servizio segreto di sua maestà. In tutto questo, anche se i ragazzi di oggi la ricorderanno più come Olenna Tyrell nel Trono di Spade, per noi rimarrà comunque sempre Emma. Non ti dimenticheremo “signora Peel”.

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