Anni Ottanta
La generazione di DeeJay Television
Stefano Olivari 05/06/2023
40 anni fa, il 4 giugno 1983, la prima puntata di una trasmissione generazionale come poche: DeeJay Television, nata come appuntamento del sabato sera su Canale 5 ma diventata culto dal settembre dell’anno dopo, con la collocazione nel primo pomeriggio di Italia 1. La trasmissione era di fatto lo spin-off televisivo della Radio DeeJay di Claudio Cecchetto ed infatti molti conduttori erano gli stessi: da Gerry Scotti e Linus, per arrivare a Jovanotti, Amadeus e Fiorello. I più attenti ricordano anche qualche puntata con Tiziana Baudo, figlia di Pippo, ed un Leonardo Pieraccioni del tutto fuori contesto, che provava a far ridere con esiti penosi.
Perché trasmissione generazionale? Per la semplice ragione che la guardavano tutti, in un’epoca in cui la scuola di pomeriggio era l’eccezione e non la regola. Noi alle 13.15 eravamo ai blocchi di partenza del liceo Vittorio Veneto: 20 minuti a piedi al passo di Schwazer, o vista l’epoca di Damilano, con la grande scelta da compiere già in piazzale Segesta: i tamarri di via Mar Jonio-piazzale Selinunte, più numerosi ma che all’ora di pranzo sparivano, o quelli meno numerosi ma più motivati di via Abbiati situati all’angolo fra via Dolci e via Ricciarelli? L’istinto difficilmente ci tradiva.
Superate le colonne d’Ercole alle 13.35 a casa per primo, secondo e contorno (sì, si mangiava così tutti i giorni) per poi alle 14 godersi quella mezz’ora di video musicali. Fra le tante sigle quella rimasta nella memoria è ovviamente Diamond dei Via Verdi, ma vi risparmiamo l’elenco dei cantanti presenti con i loro video oppure ospiti: quasi tutti quelli dal 1983 al 1990 che vi vengano in mente.
Volevamo in realtà dire un’altra cosa, come al solito, con il pretesto di DeeJay Television: oggi i ragazzi guardano la televisione più o meno rispetto a quell’epoca? Secondo noi, per quello che vediamo sul campo e tenendo ovviamente conto del web, Twitch e tutto il resto, la guardano molto meno perché hanno meno tempo libero. Non che sia un male, anzi. Però noi siamo lo stesso contenti di aver vissuto quelle mezz’ore di DeeJay Television.
stefano@indiscreto.net