Calcio

La classe di Jimmy Greaves

Stefano Olivari 12/06/2009

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Jimmy Greaves è stato uno dei più grandi attaccanti della storia inglese, terzo marcatore di sempre in nazionale dietro a Bobby Charlton e Gary Lineker, ma soprattutto avrebbe dovuto essere il protagonista del Mondiale 1966. Qualche mese prima del grande evento l’allora ventiseienne del Tottenham aveva avuto un’epatite, ma guarì in tempo per essere a disposizione di Ramsey. Fece un’ottima preparazione e fu lui il titolare nell’esordio a Wembley contro l’Uruguay: uno zero a zero che rappresentò bene quanto visto in campo. Con il Messico altra musica: tante occasioni, con un bellissimo gol di Charlton ed il raddoppio merito proprio di Greaves. Niente gloria nel tabellino, ma suo il tiro che Calderon respinse corto in bocca ad Hunt. Greaves sempre bene nella vittoria con la Francia, più uomo assist che goleador, ma con una gamba squarciata da un tackle avversario. Niente di drammatico, solo un profondo taglio, ma Ramsey usò l’infortunio per far ‘riposare’ Greaves, buttare nella mischia Geoff Hurst e recuperare la sua arma tattica (la genialata, vista a posteriori, fu rinunciare alle ali pure) Alan Ball. La vita è crudele: Hurst segnò il gol vittoria nel quarto con l’Argentina e non uscì più. In campo nella semifinale con il Portogallo ed anche nella finale, a dispetto della stampa che premeva per il ritorno del più talentuoso Jimmy. Niente da fare: Hurst entrò nella leggenda, Greaves guardò i compagni ritirare le medaglie. Già, perchè al tempo le medaglie venivano date solo agli undici in campo. Due giorni fa parziale giustizia è stata fatta con la consegna dei pezzi dorati agli undici esclusi del 1966. Un’iniziativa della Fifa, per indennizzare i giocatori non scesi in campo delle squadre vincitrici, messa in pratica a Downing Street dal declinante Gordon Brown. Di classe il commento di Greaves, che ha sempre ricordato con dolore quel Mondiale vissuto da comprimario (mentre nel 1962 con Winterbottom fu protagonista fino alla fine, cioé fino al quarto perso con il Brasile): ”Adesso tutta la squadra ha la medaglia. È molto bello, ma se Sir Alf fosse ancora qui, probabilmente l’avremmo avuta prima”.

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