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Cinema

Il valore di Pavarotti

Paolo Morati 24/04/2020

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Luciano Pavarotti è stato un grande tenore? Non abbiamo la cultura e preparazione sufficiente per poterlo giudicare dal punto di vista tecnico ed espressivo, ma certamente possiamo sostenere che sia stato il tenore più popolare al mondo per almeno tre decenni, ossia da quando uscì dalla cerchia dell’Opera per conquistare le classifiche generaliste.

L’anno decisivo è stato probabilmente il 1990 quando a marzo l’album The Essential Pavarotti entrò direttamente alla prima posizione nella classifica dei più venduti nel Regno Unito. Una prima posizione coperta per quattro settimane, alternandosi con la seconda, restando poi in classifica per un totale di 72 (settantadue) settimane.

Intendiamoci, Pavarotti era già una star mondiale, vincitore del suo primo Grammy nel 1977, ma certamente non gareggiava con gli idoli dei teenager in termini di riconoscibilità. E se in precedenza aveva fatto già la sua comparsa nelle chart britanniche così come di altri Paesi, non c’è dubbio che il suo volto e voce divennero un simbolo universale a 55 anni nel 1990, ancor più dopo il concerto dei tre tenori svoltosi a Roma il 7 luglio con José Carreras e Placido Domingo, che fece fare un ulteriore salto all’immagine popolare di Pavarotti (oltre che degli altri due tenori).

Un termine, popolare, che lo identifica(va) al meglio, in senso buono. Se esiste il sospetto che il pubblico dei puristi dell’Opera non fosse (e non sia) lo stesso di chi acquista un disco di Pavarotti con le arie e canzoni più famose, è altrettanto evidente che senza quei dischi e concerti non sarebbe stato possibile ‘sdoganare’ un mondo considerato colto portandolo in quello più pop(ular) e ormai anagraficamente lontano dall’epoca del bel canto in cui non appariva ‘superato’ esprimere la voce in un certo modo.

Nel 1992 è poi partito il progetto benefico Pavarotti & Friends con mix non sempre riusciti tra classico e moderno, proseguito per una decina d’anni parallelamente ai concerti con gli altri due tenori, oltre che ad esibizioni sempre più di massa in parchi e arene davanti a centinaia di migliaia di persone. La scomparsa nel 2007 ha poi alimentato ulteriormente il mito di Pavarotti, fino al docufilm del 2019 diretto da Ron Howard, e in onda questa sera su Raiuno. Insomma la domanda se sia stato o meno un grande tenore non appare fondamentale nel momento in cui ci si rende conto che in realtà Luciano Pavarotti è stato ben più di un semplice tenore.

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