Svegliarino

Il miglior De Rossi

Stefano Olivari 18/06/2008

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Buffon ha dovuto essere Buffon solo su una prodezza di Benzema, ricordando il panico difensivo ed i suoi numeri contro la Romania questo è decisamente un buon segno. Zambrotta e Grosso sono stati perfetti nelle chiusure, forti anche della superiorità numerica, ma non hanno spinto come avrebbero potuto (il palo di Grosso è arrivato su punizione), mentre in mezzo Panucci e Chiellini sono stati senz’altro più impegnati: se Henry e Benzema hanno dato segni di vita solo con tiri da fuori il merito è loro. A centrocampo Gattuso non ha fatto cose superlative ma è sempre stato al posto giusto, che quando si va a scartamento ridotto è segno di intelligenza, Pirlo sempre giù di condizione ma con una vena eccezionale nel distribuire assist (più di Cassano, partendo 30 metri dietro) ed aperture non banali a centrocampo, mentre De Rossi è stato mostruoso dando torto al c.t. che lo aveva escluso con l’Olanda: duro nei constrasti, in anticipo nei recuperi, alla buonissima regia (e al gol, che per qualcuno sarebbe tutto) ha aggiunto percussioni quasi alla Gerrard. Fuori partita Perrotta, ma non certo per motivi tattici: giocare dietro una punta non per lui una situazione inedita, ma fisicamente non c’è ed in piena crisi di fiducia è rientrato anche a centrocampo a randellare e toccare qualche Europass nonostante in undici contro dieci si potesse mantenere un assetto aggressivo. Cassano ha dato la stessa impressione dello scorcio giocato con la Romania: preoccupato più del consenso della critica che del risultato, il ‘nuovo’ Antonio ha effettuato troppe giocate in sicurezza. Un peccato mortale, visto che non gioca nella stessa posizione di Pirlo e che Donadoni ha cambiato modulo proprio per lui. Luca Toni ci è piaciuto moltissimo, i gol sbagliati (ma va ricordato che lui e Pirlo sono stati protagonisti dell’episodio chiave della partita) sono figli di un superlavoro svolto anche con diligenza ma non sfruttato adeguatamente dai compagni: con il Perrotta medio ad inserirsi l’Italia sarebbe andata in porta almeno tre o quattro volte in più. Poi ci sono chiari limiti tecnici, in questo senso potrebbe non essere blasfemo parlare di Borriello, ma il suo ruolo tattico è fondamentale per dare la parvenza di un gioco anche nei momenti peggiori. Difendere il pallone quei due secondi potrebbe essere fondamentale, anche nell’attacco dei leggerini che Donadoni potrebbe avere la tentazione di rispolverare contro la Spagna.

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