Il metodo già sperimentato

18 Aprile 2011 di Stefano Olivari

Adriano Galliani ha capito perché l’Inter è stata eliminata dalla Champions League da una squadra da metà classifica in Bundesliga. Per non parlare di Milan e Roma, fermatesi al turno prima, o della Sampdoria che non è più fra noi (anzi, tra loro) fin dall’estate scorsa e che in 9 mesi è passata dal quasi Paradiso alla quasi B.
”Il fair play finanziario fa male all’Italia”, questo il concetto espresso dall’amministratore delegato del Milan all’interno di un discorso più ampio ma sempre riguardante il presunto declino del calcio italiano (quindi lo scudetto del Milan vale meno di quelli degli anni scorsi? Così, per sapere…). Quindi non è che l’Inter sia piena di trentenni stanchi o che le scelte di Leonardo siano state discutibili, il problema è una direttiva Uefa che entrerà a pieno regime (forse) nel 2017 e sarà aggirabile in scioltezza con l’ausilio di aziende terze ma non troppo: con cento fra gold sponsor, silver, fornitori, licenziatari, amici degli amici, sarà poi questo gran problema effettuare una triangolazione? Secondo Galliani ”non ci potranno essere più i mecenati che intervengono con i loro capitali. Le squadre italiane, che non hanno stadi di proprietà nè agevolazioni fiscali, fatturano molto meno rispetto alle big europee e per questo saranno molto penalizzate da queste nuove norme introdotte dall’Uefa”. Si vede che il Milito di quest’anno ha guardato il bilancio dell’Inter (l’anno scorso, quando segnava anche di nuca con un rimpallo, non lo conosceva), mentre Ibrahimovic (come ingaggio netto al top nel mondo insieme a CR7) si interessa di contabilità solo al martedì o al mercoledì. La buona gestione secondo Galliani è quindi quella del ricco che ci mette i soldi per i motivi più diversi (non tutti confessabili), come sanno anche le più scalcinate squadre di ciclismo o di hockey a rotelle. Ma allora l’amministratore delegato del Milan lo potrebbe fare chiunque. A tutto c’è però una spiegazione: le parole di Galliani sono di poche ore dopo quelle di Berlusconi sulle tasse troppo alte, che impedirebbero di prendere i giocatori alla Cristiano Ronaldo. Qualche anno fa un metodo era stato trovato, con successo di pubblico anche se non di critica.
Stefano Olivari
(già pubblicato sul Guerin Sportivo)

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