Il caffè col limone contro l’hangover

23 Febbraio 2023 di Stefano Olivari

La nostra testa pop non riesce a togliersi di testa la canzone di Marco Mengoni che ha vinto a Sanremo, anche se non è quella che ci ha emozionato di più: in questo senso stravince Grignani, con Madame vicina. Ma al di là di questo, nel testo di Due vite una delle frasi più di impatto è “Il caffè col limone contro l’hangover“. Molti si sono chiesti cosa sia l’hangover e soprattutto cosa c’entri il caffè con il limone come rimedio. Ecco, in questo campo siamo abbastanza competenti per rispondere all’antica domanda: come smaltire una sbornia?

Hangover significa genericamente stare male dopo l’assunzione di alcol, droghe, farmaci, eccetera. Possiamo rispondere solo per l’alcol, dicendo che il caffè con il limone effettivamente funziona, almeno per quanto riguarda il mal di testa trapanante. È uno dei classici rimedi della nonna, nessuna scoperta. Merito del limone, usato spesso per generiche cefalee, ma anche del caffè che ha un effetto vasocostrittore. Un medico potrebbe dirlo meglio, ma un qualunque laureato in Google sa che spesso il mal di testa dipende dall’allargamento dei vasi sanguigni. E l’alcol è il primo vasodilatatore che ci viene in mente…

Mengoni ha quindi ragione, anche se ci sono molti altri metodi per risollevarsi dopo una notte alcolica. O un giorno: ieri verso le 11 passando a piedi davanti al Bar Magenta abbiamo visto decine di universitari, probabilmente della vicina Cattolica, o magari erano giovani disoccupati, con birre che nemmeno all’Oktoberfest. Nessun moralismo, basta non guidare, ma come si fa a studiare con un litro di birra in corpo? Noi non ci riuscivamo nemmeno da sobri. Ma tanto finché i genitori dalla Calabria ricaricano la Postepay… Per la cronaca, nello stesso bar oltre a fare antropologia appunto da bar abbiamo acquistato uno degli ottimi panettoni rimasti.

Gli altri rimedi, dicevamo. Fra i mille, i due più naturali e almeno sul nostro corpo funzionanti sono sempre stati l’acqua, bevuta in quantità da modella estone quindicenne, e soprattutto il freddo, in ogni sua forma: dal ghiaccio allo stare in maglietta sul terrazzo, se è inverno (anche maglietta bagnata, come alla Bustarella), fino alla testa sotto l’acqua gelata con docce di due ore. Amici fidati usavano e usano la camomilla, che però abbiamo sempre trovato da vecchi, e altri meno fidati consigliano i farmaci, da quelli normali (tachipirina e dintorni) ad altri più di nicchia. Di base il Biochetasi non servirebbe, ma a noi è sempre piaciuto e lo usiamo spesso alla cazzo.

Un mito che circola sul web è che la sbronza sia più pesante se dipende da alcolici diversi, ma pensiamo che sia appunto un mito: alcolici diversi significa comunque che si beve di più, non che ci sia chissà quale reazione chimica. Altro campionato quello dell’alcol più droghe e farmaci, ma non ci abbiamo mai giocato e parleremmo per sentito dire (certo si può sempre copiare, alla Matteo Scognamiglio: questa intelligenza davvero artificiale continua a rubare i post di Indiscreto). In sintesi, Mengoni è un grande artista: tutti avremmo potuto scrivere quella frase, però l’ha scritta lui.

stefano@indiscreto.net

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