Ibrahimovic da film

11 Novembre 2020 di Indiscreto

Nel 2021 uscirà un film sulla vita di Zlatan Ibrahimovic: le riprese, con regista Jens Sjogren, sono iniziate in Svezia e con l’asterisco da Covid termineranno fra circa tre mesi. Il titolo sarà I am Zlatan, mentre il contenuto sarà basato su Io, Ibra (I am Zlatan il titolo inglese, quello originale Jag är Zlatan Ibrahimović), l’autobiografia che l’attaccante del Milan ha fatto scrivere a David Lagercrantz e pubblicato nel 2011, durante la sua precedente vita milanista. Un libro fra l’altro interessante, vera rarità fra quelli scritti mentre ancora si è in attività.

Il film sarà su autorizzazione di Ibrahimovic, darà grande spazio agli inizi e quindi sarà verosimilmente un monumento al campione. Ci chiediamo cosa possa aggiungere al documentario di qualche anno fa Ibrahimovic – Diventare leggenda, sempre svedese a arrivato in Italia, se non qualcuno degli slogan cazzuti che il più forte giocatore di tutti i tempi a non avere mai vinto un Mondiale (quasi impossibile, con la Svezia), un Pallone d’Oro (quasi impossibile, senza alzare un trofeo internazionale) o una Champions League, regala a getto continuo con un’ironia, come quando parla di sé in terza persona, che non sempre viene capita da media e tifosi.

Magari il cinema riuscirà a restituire un po’ della complessità di un personaggio stritolato fra identità diverse, famiglie diverse, tragedie personali, gente del passato che rispunta in maniera non disinteressata. Un campione che dai suoi allenatori, Pioli compreso, ha sempre ricevuto complimenti a denti stretti, e che spesso non è simpatico neppure a compagni da lui miracolati. Ma è uno che raccoglie un tifo trasversale come la sua vita, un tifo che gli perdona cadute di stile come storielle tarocche per lanciare un prodotto. A lui, cento piani calcistici sopra, si adatterebbe bene il titolo di uno dei libri di Petrini, Senza maglia e senza bandiera: il fascino di Ibra è tutto qui.

Share this article