Basket
Harden ai Nets, che noia i Big Three
Indiscreto 14/01/2021
James Harden è passato dagli Houston Rockets ai Brooklyn Nets in un’operazione complicatissima che ha coinvolto anche Pacers e Cavs e che dal punto di vista sportivo ha un significato solo: i Nets allenati da Steve Nash vogliono vincere subito, nel caso non si fosse capito prima, e con Harden aggiunto a Durant e ad un Irving dai comportamenti strani ha creato quei Big Three che più volte negli ultimi anni e in diverse squadre hanno tradito la filosofia non solo commerciale della NBA, cioè quella di avere un giocatore da copertina in ogni squadra, anche la più lontana dall’anello.
In questo caso poi nemmeno parliamo di un free agent bolso, ma di un campione di 31 anni che almeno a livello statistico è uno che sposta. Ai Rockets non è andata male, perché alla fine hanno avuto Oladipo, Exum, Kurucs e un bel po’ di scelte, fino al 2027, ma soprattutto si sono liberati di uno scontento, Cleveland ha avuto due giocatori interessanti come Taurean Prince e soprattutto Jarrett Allen, mentre pur comprendendo le logiche di Indiana (Oladipo se ne sarebbe andato in ogni caso fra qualche mese, LeVert ha molto margine) si può dire che non abbiano avuto nemmeno un quarto di Giordano e un terzo di Manfredonia. Ulteriori dettagli sui siti specializzati in NBA, qui siamo tutti fenomeni e si va direttamente al commento.
Che è il seguente: i grandi giocatori della NBA hanno possibilità di pressione tali, rispetto ai colleghi del passato, che sono diventati più forti della lega stessa, basti pensare a cosa ha fatto Anthony Davis per finire ai Lakers. Siccome oltre un certo limite con gli ingaggi non si può andare, il pensiero di molti è quello sì di vincere, cosa sempre aleatoria anche con i dream team, ma soprattutto di gravitare su grandi città e grandi mercati, New York e la California in particolare. La facile previsione è che di squadre da Big Three, e perché no Four, ne vedremo qualcuna in in più rispetto a Lakers e Nets. Che palle, che noia, una ventina di squadre si avvia a stare lì nel mezzo in eterno, tipo Fiorentina o Bologna, a fare rebuilding per poi farsi fregare i giocatori migliori.