Svegliarino

Dirigenti che non sbagliano mai

Stefano Olivari 18/09/2008

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La iper-analizzata crisi del Milan, su cui non abbiamo come al solito nulla di originale da aggiungere, ha in comune principalmente una cosa con quelle cicliche di tutti i grandi club: per i media la colpa è sempre dell’allenatore che non ha più il polso della situazione e dei giocatori che non hanno la testa giusta, mai dei dirigenti che con vari mezzi dettano i pezzi alla magior parte dei giornalisti che seguono quella determinata squadra. L’Inter non vince niente con duecento (la maggior parte forti) giocatori e dieci (quasi tutti di primo livello) allenatori di tipo diverso? Colpa dei giocatori e dell’allenatore, ma quando poi arrivano giocatori ed un allenatore che vincono la situazione cambia: la squadra va rifondata e l’allenatore che ha vinto cacciato, Moratti rimane un grandissimo intenditore di calcio che dal finestrino della macchina dice che Adriano è il futuro nerazzurro. Qualcosa di speculare sta avvenendo al Milan. I successi erano merito della società che creava l’effetto famiglia mettendo insieme e cambiando pochissimo un gruppo di campioni più o meno stagionati? Adesso gli insuccessi sono colpa di quegli stessi stagionati campioni, non di un Galliani che è stato incapace di ringiovanire la squadra nei tempi belli e che non ha trovato di meglio che farsi consigliare gli scarti del Barcellona dal consulente Bronzetti (vero idolo dei giornalisti di calciomercato, non abbiamo mai capito il perché) o farsi imporre dal proprietario quelli del Chelsea. Tutte operazioni costose, non certo i regali spacciati dal Minculpop che i suoi 5 li assegnava ai Gourcuff senza potere e li assegna incredibilmente ai Seedorf (sapendo di non dare un dispiacere alla dirigenza, che lo vede come un uomo di Ancelotti) e mai a chi è stato artefice sicuramente delle vittorie ma anche delle sconfitte.
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it

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