Clinton o Trump?

È arrivato il momento di riproporre un Di qua o di là che lo scorso 2 marzo poteva sembrare un azzardo: Trump infatti aveva contro tutto il suo partito (che poi suo non è visto che fino a pochi anni fa era blandamente democratico, fra l’altro amico dei Clinton) e a dire il vero lo ha contro anche oggi che è candidato alla presidenza degli Stati Uniti, mentre Hillary Clinton non aveva ancora debellato il rischio Sanders e temeva seriamente la discesa in campo di un indipendente che facesse male ai democratici come Michael Bloomberg. Aveva (su Indiscreto) vinto Hillary con il 66%. Adesso, che piaccia o no, l’8 novembre gli americani dovranno scegliere fra loro due, con tutto il rispetto per Gary Johnson e Jill Stein. Ci sembra che i dibattiti televisivi stiano aggiungendo poco alle posizioni più volte espresse dalla Clinton e da Trump, anzi… entrambi avevano spiegato meglio il loro modello di America durante le primarie di quanto stiano facendo adesso. Partita apertissima, con la media dei sondaggi che dà Hillary in vantaggio di due punti ma con i candidati indipendenti (non ci sono soltanto i due citati, ma anche tanti altri che si presentano in pochi stati) che sulla carta possono togliere più a lei che a lui. Insomma, tutto da seguire con interesse non fosse altro che perché la nostra politica estera viene fatta da altri e fra questi altri ci sono senz’altro gli Stati Uniti. Nessuno di noi è americano, quindi la domanda è italianissima: ci conviene di più un presidente come Hillary o uno come Trump?