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Brain, una mostra che ha cervello

Paolo Morati 13/12/2013

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L’uomo non è ancora riuscito a concepire qualcosa di paragonabile al proprio cervello. Per quanto alcuni supercomputer siano stati capaci di vincere sfide puntuali, ad esempio una partita a scacchi, il nostro cranio contiene una ‘macchina’ che apprende, elabora, memorizza, trasmette ordini, recepisce stimoli e controlla un ‘apparato’ e i suoi organi senza soluzione di continuità e con un grado di multitasking che la tecnologia probabilmente si scorderà ancora per molti anni se mai riuscirà veramente ad eguagliarlo in tutte le sue sfaccettature.

La mostra Brain – il cervello, istruzioni per l’uso (titolo originale Brain: The Inside Story), in corso fino al 13 aprile 2014 presso il Museo di Storia Naturale di Milano, si propone di andare a indagare il nostro computer biologico e personale offrendo un percorso a tappe importato dall’American Museum of Natural History di New York. L’idea dichiarata è quella di aiutare a rivelare, anche a un pubblico non specialistico, i meccanismi che regolano le nostre percezioni, emozioni, opinioni e sentimenti, che sono poi tutti elementi che ci rendono alla fine unici (ma non per questo migliori, perlomeno sotto alcuni aspetti) rispetto agli altri essere viventi (e non).

Il percorso di Brain – il cervello, istruzioni per l’uso (occhio alle code in ingresso in determinati giorni e orari di punta) è organizzato con sale e aree allestite diversamente a seconda dei temi trattati: Il cervello sensibile, Il cervello emozionale, Il cervello pensante, Il cervello mutevole, Il cervello del futuro. Non stiamo in questa sede a riassumerne i contenuti o, peggio, a fare dei copia incolla, per riempire spazio quando esiste un esauriente sito dedicato (www.mostrabrain.it) dove trovare tutte le informazioni su un’esperienza che necessita di essere anche ‘letta’ attentamente per poter interpretare le prove pratiche e le sfide che propone: dalla soluzione di enigmi e rompicapi al riadattamento di certi automatismi, con un occhio all’evoluzione dal passato e a quella futura, il consiglio è di non saltare alcuna delle tappe proposte. Ma anzi di riosservare e rileggere alcuni passaggi.

In generale Brain – il cervello, istruzioni per l’uso si rivela una mostra interessante e ben strutturata, con niente di estremamente difficile e da congresso scientifico, visto che si rimane comunque su un approccio divulgativo, consigliato – in attesa di ritrovarci in un mondo alla Blade Runner – a chi vuole passare una buona oretta e mezza per capire qualcosa in più delle neuroscienze, della testa e riflettere sui meccanismi che regolano l’agire quotidiano, la memoria, le emozioni e in generale la percezione della realtà che ci circonda. E per chi avrà ancora dei dubbi non resterà che provare a capire (e studiare) a casa esercitando il… cervello.

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