Bolelli come in Fuga per la vittoria

28 Novembre 2022 di Stefano Olivari

Il Canada ha vinto la prima Coppa Davis della sua storia, con bravura, quella di Auger-Aliassime e Shapovalov ma anche di Pospisil, e fortuna, quella del ripescaggio dopo l’esclusione della Russia, ma noi siamo onestamente provinciali e penseremo sempre che l’Italia abbia avuto un’occasione enorme per vincere la sua seconda Davis, la prima dell’era moderna, nonostante l’assenza dei suoi migliori giocatori: Sinner che abbiamo visto a rullo intervistato su Sky e Berrettini che alla fine è sceso in campo nel doppio contro i canadesi al termine di una vicenda poco chiara e in cui Volandri ha dimostrato pochissimo polso.

Una vicenda che i media specializzati hanno spiegato con la versione ufficiale della federazione, cioè il polpaccio di Bolelli che non gli ha consentito di scendere in campo, ma che in realtà presenta tanti punti poco chiari. Il primo: Berrettini che va a Malaga ufficialmente da tifoso ma che dopo un mese di stop (infortunio nella finale di Napoli persa contro Musetti) si allena, con tanto di allenatore personale, Santopadre, che compare in tribuna: fin da subito non è sembrato l’atteggiamento del tifoso. E poi cosa vorrebbe dire, che Sinner che non è andato non tifa Italia?

Il secondo: Bolelli contro gli statunitensi aveva giocato benissimo, pur con fasciatura (ma allora andrebbe considerato infortunato il 90% dei tennisti), e sabato mattina, poche ore prima della semifinale con il Canada, si era allenato. La sua faccia in tribuna diceva molto. Il terzo: Sonego, al di là del fatto che fosse on fire dopo le bellissime vittorie su Tiafoe e Shapovalov, è più doppista di Berrettini, e Musetti pur non essendo un doppista era più sano di Berrettini. Né Sonego né Musetti avrebbero garantito la vittoria contro Auger-Aliassime e Pospisil, va detto, ma di sicuro in questo momento sono molto più in forma di un Berrettini che preso al 100% è meglio di loro (e su una superficie veloce come quella di Malaga anche di più).

E quindi? Detto che il 100% della verità lo conosce soltanto Bolelli, da fuori il sospetto è quello di una decisione politica parzialmente giustificata da un infortunio che senza Berretttini disponibile sarebbe stato risolto con un’altra fasciatura. Far mettere la faccia del nostro giocatore più forte, perché al di là del ranking Berrettini è l’unico che ha dimostrato di poter arrivare in fondo a uno Slam, su un possibile trionfo è stata una tentazione troppo forte e forse anche un investimento sul futuro, visto che con Berrettini e Sinner sani l’Italia non parte battuta contro nessuno. Insomma, per diversi motivi Berrettini ‘doveva’ giocare e Bolelli ha fatto un po’ la parte del portiere di Fuga per la vittoria al quale spaccano il braccio per poter schierare Stallone.

stefano@indiscreto.net

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