Tutta colpa della Satta

3 Marzo 2023 di Stefano Olivari

Matteo Berrettini non vince più come un tempo, da quando sta con Melissa Satta. Anche il più illuminato ed equilibrato fra gli appassionati di tennis ha pensato questo dopo il ritiro del numero 24 del mondo al torneo di Acapulco, sotto di 6-0 1-0 con Rune, e che prima di questa partita asseriva di essere in buona forma. Un’uscita fra i fischi, un programma che con l’imminente Sunshine Double si fa incerto, un ritorno al miglior Berrettini ancora rimandato dopo un 2022 di alti (anche molto alti, come la semifinale agli Australian Open, le vittorie a Stoccarda e al Queen’s) e bassi, con Wimbledon saltato per il Covid e l’enorme occasione agli US Open, dove perse nei quarti contro Ruud.

Ma analizzeremo il tennis di Berrettini in altri post, in questo nonostante il titolo e la premessa volevamo porre una domanda seria: l’amore, in tutte le sue manifestazioni (anche il sesso puro e semplice) è nemico del successo sul lavoro? I tifosi italiani dai tempi della Dama Bianca hanno già la risposta, ma in realtà la domanda riguarda qualsiasi lavoro: se hai la testa troppo su una cosa non puoi averla anche per l’altra. E non è una domanda sessista, perché ci sono molte più carriere femminili rovinate o limitate dal matrimonio o comunque da una relazione (anche una relazione che funziona) di quanto avvenga a sessi invertiti.

Dall’alto, anzi dal basso, della nostra schifosa età la risposta non è proprio da posta del cuore: l’amore (tutto da asteriscare), soprattutto nelle sue fasi iniziali, è un grande nemico di qualsiasi progetto serio nella vita. Certo se stai otto ore a scaldare una sedia, ricevi uno stipendio a prescindere dai risultati, e non hai grandi interessi, allora anche stare incollato a Tinder può sembrare un buon passatempo. Ma se uno di noi, uno normale, può con fatica anche riuscire a tenere insieme tutto, non altrettanto può fare chi insegue l’eccellenza, in particolare nello sport dove l’eccellenza è misurabile. Mettiamo Maria (o Mario) Rossi al posto della Satta ed il discorso rimane uguale. Ma ripetiamo: queste situazioni sono nella media più dannose per la donna che per l’uomo. Detto questo, magari fra sei mesi la Satta sarà il segreto del primo Wimbledon vinto da Berrettini.

stefano@indiscreto.net

 

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