Becky Hammon e la realtà

2 Gennaio 2021 di Indiscreto

Becky Hammon è entrata nella storia dello sport guidando i San Antonio Spurs contro i Los Angeles Lakers dopo che Gregg Popovich era stato espulso nel secondo quarto, sul 52 a 41 per i Lakers: prima donna a guidare una squadra NBA (alla fine onesta sconfitta 121-107, netto il divario tra i due roster), sia pure per poco ed in circostanze particolari. La Hammon, già giocatrice molto forte, vista anche in Italia a Rovereto, è nello staff tecnico degli Spurs dal 2014 ed in più occasioni li ha guidati dalla panchina per tutta la partita, in Summer League e situazioni simili, però è ovvio che i media affamati di personaggi abbiano valorizzato la Hammon, che comunque un personaggio lo è davvero, capace nel 2008 di uscire dal ghetto della pallacanestro con il numero della cittadinanza russa presa per partecipare ai Giochi Olimpici di Pechino (la Russia avrebbe vinto il bronzo).

Scontato il coro di consensi un po’ paternalistici di sportivi uomini, un po’ come avvenuto nel calcio con la Frappart, scontata anche la nostra domanda proveniente dalla pancia del paese: voi uomini vi fareste allenare da una donna? In Italia, parlando di calcio, la risposta è ovviamente no. Tranne rare eccezioni l’allenatore di Serie A da noi deve essere ‘uno che ha giocato’. Magari non come Maradona, ma da professionista sì. Va da sé che nessuna donna abbia mai giocato in una squadra maschile seria. Non occorre troppa memoria per ricordarsi delle reazioni all’idea-provocazione di Gaucci, Carolina Morace al Perugia. In altri sport, dove si può nascere allenatori (che passato in campo ha Ettore Messina? E Velasco?), la donna allenatrice di una squadra maschile sarebbe teoricamente possibile, ma non la vediamo comunque probabile. Certo sarebbe un grande colpo di marketing, porterebbe più visibilità sui media generalisti a un costo molto inferiore rispetto ai resti di Belinelli.

Il discorso antipatico, ma che ci sentiamo di fare, non è però quello sulle differenze fra sessi ma sui valori veicolati dallo sport e non soltanto dallo sport di alto livello. Che sono valori tradizionalmente maschili: dal culto della vittoria al cameratismo, dall’abbattimento del nemico alla propria gloria. Valori fatti propri dalle squadre femminili di successo, ma certo non molto diffusi, nemmeno nel 2020, fra le donne normali. Che spesso preferiscono essere allenate da uomini per tanti motivi, con la conoscenza degli schemi di gioco che non è certo fra i primi. Anche nell’orrenda società odierna siamo rimasti, almeno un po’, soggetti e oggetti sessuali. Ma tornando a Becky Hammon, troviamo più probabile che lei prenda in futuro il posto di Popovich che vederla allenare una squadra di Eurolega: è anche per questo che nel mondo c’è la NBA e ci sono gli altri.

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