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Adidas Stan Smith, ritorno con fighetta

Indiscreto 20/04/2016

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Da sempre ci affascinano i grandi temi, quelli strettamente legati al futuro dell’umanità. E da sempre vorremmo praticare giornalismo ai massimi livelli, che nella declinazione italiana significa a volte questo: prendere un comunicato stampa riguardante un prodotto, un personaggio, un’azienda, un partito, cambiare due parole e metterci la firma sperando che il lettore non si accorga che nella pagina a fianco c’è la pubblicità, magari trasversale, di quel prodotto-personaggio-azienda-partito. Però giuriamo che l’Adidas non dà soldi a Indiscreto e non certo per la nostra schizzinosità. È che da settimane siamo davvero ossessionati dalle Stan Smith, tornate prepotentemente di moda dopo decenni di semi-oblio in cui non erano uscite di produzione ma nemmeno si vedevano più in giro. Ormai le vediamo, soprattutto nella tonalità verde, ai piedi di qualunque fighetta o aspirante tale. L’uomo Indiscreto, elegantissimo anche in jeans (cit.), a suo agio al Country Club di Monte Carlo come alla mensa della Caritas, conosce tutte le sfaccettature della definizione di fighetta e quindi non staremo a spiegarle. La fighetta delle Stan Smith verdi ha un’età indefinita, spesso la figlia si confonde con la madre ed il colore dei capelli (meglio se lisci) è di quel biondo che da sempre si intona perfettamente con la Vuitton bauletto. In ogni caso, anche se al nostro Simply ti puoi (ti devi) presentare con un cardigan infeltrito anni Settanta, sempre rimaniamo incantati dai meccanismi della moda, quelli per cui una cosa funziona e un’altra no: di sicuro questa è una moda recente visto che per le Stan Smith la loro nuova vita, con la possibilità di personalizzarle, è iniziata nel 2014. Ma ci premeva anche ricordare Stan Smith inteso come persona, che per motivi di età noi ricordiamo soprattutto come doppista (in coppia con Bob Lutz), il quale nel 1973 da campione in carica di Wimbledon rinunciò al torneo per difendere un principio. Non fu il solo a farlo e si fa prima a ricordare i furbi (fra questi Ilie Nastase e Roger Taylor) della situazione, ma fu anche grazie a questa prova di forza che nacque l’ATP e che i tennisti sono gli unici sportivi professionisti del mondo ad essere padroni di se stessi. Ridendo di tutti i Petrucci e i Baumann in circolazione.

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