Zaki o Regeni?

21 Luglio 2023 di Stefano Olivari

L’Italia ha scambiato Patrick Zaki con Giulio Regeni? Tajani ovviamente dice di no, non potrebbe dire altrimenti. La verità la dirà soltanto il prossimo futuro: se in qualche modo i quattro ufficiali dei servizi segreti egiziani rinviati a giudizio dalla Procura di Roma avranno qualche fastidio (stiamo parlando di sequestro e omicidio) da parte dell’Italia oppure tutto finirà con qualche dichiarazione di circostanza. Secondo la realpolitik lo scambio, se mai ci fosse stato, ha una logica: salvare la vita di uno vivo, rinunciando ad una verità comunque difficile da trovare su un morto.

Impossibile sintetizzare due casi molto diversi (quella di Zaki una vicenda tutta politica e che purtroppo riguarda centinaia di altri, quella di Regeni una storia di servizi segreti) ma con punti in comune atroci, la tortura su tutti. La fortuna, se così si può dire, di Zaki, arrestato per la prima volta nel febbraio 2020, è che il suo caso è stato mediatizzato, soprattutto in Italia, con lui in vita, mentre quello del ricercatore italiano ha avuto un riscontro internazionale maggiore ma con Regeni già morto, nel febbraio del 2016. Probabilità di vedere in un tribunale italiano gli agenti segreti di un altro paese? Meno di zero.

Il senso della nostra domanda è chiaro: con gli stati autoritari come l’Egitto bisogna venire a patti o essere intransigenti, stabilendo un confine oltre cui non andare? È chiaro che nel secondo caso Zaki, oltretutto egiziano e non italiano, sarebbe ancora in carcere, senza alcuna svolta nelle indagini sulla morte di Regeni. Fra l’altro Al Sisi è il classico tipo di leader africano che l’Europa ha interesse a non rovesciare: un militare, musulmano ma per i canoni musulmani un moderato (ed infatti di solito considerato dai cristiani copti, di cui fa parte anche Zaki, la soluzione meno peggio), abile nelle trattative perché oltre al gas può mettere sul tavolo lo scenario alternativo, quello dei Fratelli Musulmani da lui messi al bando. Insomma, non vorremmo vivere in un paese governato da Al Sisi ma ancora meno in uno governato dal defunto Morsi. Zaki o Regeni?

stefano@indiscreto.net

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