Politica

Truth Social, la verità di Trump

Stefano Olivari 24/02/2022

article-post

Sul nostro iPhone abbiamo appena scaricato Truth Social, la app che in estrema sintesi può essere definita il social network di Donald Trump e che da due giorni è disponibile sull’App Store. Avremmo potuto evitarci la fatica, perché di sicuro tutti i media, sia pochi pro sia i molti contro, riprenderanno ogni parola dell’ex presidente degli Stati Uniti, ma siamo sempre stati curiosi. Un progetto stra-annunciato, dopo che Trump ad inizio 2021 era stato bannato da Twitter e Facebook.

Truth Social non arriverà certo ai livelli di diffusione del vecchio account Twitter di Trump, ma è di sicuro una interessante sfida alle Big Tech. Cosa accadrebbe se ogni celebrità si facesse il suo social network personale? O anche gruppo di celebrità: giocatori NBA, cantanti di un certa casa discografica, politici di un certo partito, eccetera. Facebook e ancora di più Twitter rimarrebbero un letamaio per sfigati, giornalisti e giornalisti sfigati la cui opinione interessa solo al cugino o all’amico, con i vip che si costruirebbero quindi i loro social privati. Potendo anche sfruttare Twitter e Facebook per triangolare, nel caso non venissero bannati.

Truth Social ci appare in teoria (perché in pratica non si possono ancora caricare propri post, per lo meno noi non ci siamo riusciti) come un mini-Twitter, al di là del menu principale che rimanda a sottosezioni del mondo Trump, dagli eventi alle interviste. Con il retweet che qui si chiamerà ‘retruth’. I numeri da prendere come riferimento sono chiari: i vecchi 88 milioni di follower su Twitter e i 35 su Facebook.

Per il momento fra mille problemi tecnici la app è solo per i dispositivi Apple, ma sta arrivando anche quella per il mondo Android. Parte quindi la domanda da ignoranti: se Facebook e Twitter hanno chiuso unilateralmente gli account di Trump, non potrebbero fare la stessa cosa anche Apple e Google con la app? Insomma, i doganieri possono sempre rendere difficile la vita a Trump o a chiunque altro. A meno che Trump non si metta a fabbricare smartphone con un proprio sistema operativo.

Ma venendo a noi, cosa fare come investitori nel caso credessimo in Truth Social? La app-social network è di proprietà della TMTG (Trump Media & Technology Group). Lo scorso 20 ottobre l’annuncio che TMTG si sarebbe fusa con una SPAC chiamata DWAC. Fusione prevista per fine marzo: a quel punto chi avrà comprato quote di DWAC (lo si può fare sul NASDAQ) potrà scegliere se diventare azionista TMTG o vendere la sua quota DWAC. Più che un investimento una scommessa, visto che tutto è basato su un uomo di quasi 76 anni e su una società che non ha un piano finanziario, anche se è chiaro che il mondo Alt-Right ha un grande futuro editoriale.

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Referendum 2025, voto o astensione?

    Voto o astensione? Mai come per i referendum per cui si vota, o non vota, oggi e domani il dibattito è stato centrato sul diritto all’astensione, più che sul merito dei quesiti visto che gli schieramenti sono chiari: chi più o meno è di sinistra (con l’asterisco renziano) voterà Sì, chi più o meno è […]

  • preview

    Uccidere un fascista

    Il nostro modo di prepararci al 25 aprile è stato la lettura di Uccidere un fascista, libro che riporta la mente al 29, di aprile. Quello del 1975, quando Sergio Ramelli morì dopo un mese e mezzo di agonia, causato da alcuni militanti di Avanguardia Operaia e dalle loro chiavi inglesi. Ci ha attirato non […]

  • preview

    Ragazze di sinistra e ragazzi di destra

    Le donne sono nella media più di sinistra degli uomini, qualsiasi cosa vogliano dire oggi sinistra e destra visto che la vera contrapposizione è ormai fra élite e popolo. Donne e uomini? Meglio ragazze e ragazzi. I migliori sondaggi sono quelli che confermano i nostri pregiudizi e questo fatto dalla Bocconi qualche giorno fa li […]