Musica

Tre canzoni de I Cavalieri del Re

Indiscreto 15/01/2023

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L’incredibile eliminazione di Clara Serina da The Voice Senior, con tanto di rivolta sui social, ci impone di anticipare le tre canzoni de I Cavalieri del Re da mettere in gara al Festival di Indiscreto. Gruppo storico composto da Riccardo Zara e appunto da Clara Serina con i loro figlio Jonathan e Guiomar Serena, sorella di Clara, amatissimo ancora oggi per le sigle dei cartoni animati che hanno spopolato negli anni ‘80 e oltre. Vista la particolarità della loro proposta (e il legame che la redazione ha con le loro canzoni) e la variegata offerta di raccolte su Spotify, ne selezioniamo tre anche se sarebbero innumerevoli le scelte, andando al di là delle più ascoltate su Spotify.

Partiamo con L’Uomo Tigre, sigla dell’omonimo cartone animato tratto dal manga Taigā Masuku, ambientato nel mondo del wrestling giapponese. Le gesta sono quelle di Naoto Date e la sua contrapposizione con Tana delle Tigri, tra violentissimi incontri e insegnamenti morali. Serie uscita nel 1969 in Giappone e arrivata da noi solo nel 1982, è entrata nella storia anche per merito della sigla firmata Riccardo Zara (a cui era stato deciso di attribuire ufficialmente l’interpretazione): “E l’Uomo Tigre che lotta contro il male, combatte solo la malvagità”.

Seconda canzone in votazione è Il libro Cuore, sempre del 1982 e questa volta sigla della serie giapponese ispirata al celeberrimo libro di Edmondo De Amicis uscito la prima volta nel 1886. Serie graficamente molto più elaborata dello spartano Uomo Tigre, e anche in questo caso introdotta da una splendida sigla de I cavalieri del Re, evocativa e con i tipi cori frutto dell’inconfondibile impasto vocale di Riccardo Zara e Clara Sarina. “Lo scrivano fiorentino nel profondo della notte scrive sotto il lumicino cento e mille e più fascette”.

E infine Lady Oscar, forse la più celebre esecuzione de I Cavalieri del Re, e di nuovo per una serie giapponese tratta da un manga, Berusaiyu no bara. La storia è ambientata nel Settecento ai tempi di Maria Antonietta, la quale stringe amicizia con una donna combattente, Lady Oscar appunto (Oscar François de Jarjayes), che fa parte della sua scorta, vera immagine nonché protagonista del susseguirsi degli avvenimenti. Ça va sans dire (è il caso di dirlo) che in Italia, siamo sempre nel 1982 (in Giappone uscì tre anni prima), il grande successo della serie lo si deve anche alla sigla con la celebre introduzione: “Grande festa alla corte di Francia, c’è nel regno una bimba in più. Biondi capelli e rosa di guancia, Oscar ti chiamerai tu”.

TUTTI I CANTANTI, I GRUPPI E LE CANZONI IN GARA AL FESTIVAL DI INDISCRETO

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