Total Recall, atto di forza

29 Marzo 2023 di Stefano Olivari

Uno dei film con Arnold Schwarzenegger invecchiati meglio è senza dubbio Total Recall, che abbiamo rivisto per l’ennesima volta volta la scorsa notte su Amazon Prime Video, complice la pioggia che ha interrotto le partite a Miami. Fantascienza con una nobiltà letteraria, visto che è tratto da un racconto di Philip K. Dick e la cosa si nota anche perché l’ex Mr. Olympia gigioneggia il minimo e si mette al servizio di una storia abbastanza complessa, dove fra i co-protagonisti c’è una Sharon Stone per la quale l’aggettivo ‘meravigliosa’ è riduttivo: questo il film che la fece svoltare, a 32 anni, prima del boom con Basic Instinct.

Siamo nel 2084 e l’operaio Douglas Quaid, sposato con Lori-Sharon Stone, mentre usa la perforatrice (già una piccola differenza con il tormentato professore di oboe bisessuale con un passato nel Movimento Studentesco, che troneggia nei film italiani) vagheggia di andare in vacanza su Marte, con il corpo o anche solo con la mente, attraverso una procedura pubblicizzata dalla Rekall. Inutile che stiamo a raccontare un film così famoso: andiamo subito al commento visto che abbiamo provato le stesse emozioni di fine 1990, quando vedemmo Atto di Forza (questo il titolo italiano) all’Odeon, cinema nel 2023 non ancora totalmente divorato da insulsi negozi monomarca.

La straordinaria bravura di Paul Verhoeven (che due anni dopo avrebbe diretto Basic Instinct) impedisce di capire se Quaid-Hauser stia vivendo un sogno o una realtà e la forza del film è questa: un action movie intellettuale ma senza intellettualismi, che parla della colonizzazione futura di Marte ma ovviamente si riferisce alla Terra di oggi, anzi del 1990. Quanto alla cancellazione della memoria ed alla riprogrammazione del cervello, Total Recall avrebbe avuto tanti cattivi imitatori ma la strada tracciata era buona. Poi è molto divertente anche al livello dell’azione, con qualche battuta schwarzeneggeriana e qualche scena in cui scatta l’identificazione: su tutte quando aggredisce l’irritante tassista-robot.

Begli effetti speciali ed inseguimenti esagerati come è obbligatorio per questo genere, i cattivi davvero cattivi (su tutti Michael Ironside) e uccisioni di animali, topi e pesci, oggi per fortuna impensabili anche soltanto come rappresentazione. Anche la scelta dei parametri della donna ideale non scherza… Secondo noi il film che insieme al secondo Terminator sopravviverà fra 50 anni al personaggio Schwarzenegger, da noi peraltro amatissimo: quel tipo di repubblicano con valori anche liberal, come si è visto nei suoi anni da governatore della California, che di solito non scalda l’elettorato ma che può funzionare se incarnato in una persona di successo e con la sua storia. A Graz dovrebbero mettersi in ginocchio per chiedergli di poter di nuovo dare il suo nome allo stadio.

stefano@indiscreto.net

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