Calcio

Supercoppa Juventus-Milan, finalmente un no all’Arabia

Stefano Olivari 12/12/2018

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La Supercoppa Juventus-Milan non si deve giocare in Arabia Saudita. A dirlo non sono ovviamente i due club, Lega Calcio, FIGC e CONI, un partito politico né tantomeno una manifestazione studentesca: la testa è già alle vacanze di Natale e poi Kashoggi non è che l’abbiano ammazzato i populisti Trump o Putin. A schierarsi contro il ritorno di immagine che Juventus-Milan darà all’Arabia Saudita è il Qatar: che non è improvvisamente diventato paladino dei diritti umani, ma crede molto in quelli televisivi. Come rivelato in anteprima da Insideworldfootball.com, la qatariota beIN Sports ha infatti scritto (lo ha fatto l’amministratore delegato Yousef Al-Obaidly) alla Lega Calcio chiedendo di annullare l’accordo con l’Arabia a causa della pirateria seriale di alcuni suoi canali, in particolare beoutQ, per quanto riguarda il grande calcio europeo e in particolare la Serie A. I cui diritti sono detenuti da beIN.

Di sicuro la lettera sarà valutata con attenzione, perché beIN è una delle emittenti che pompa più soldi nel calcio internazionale e un passaggio suona abbastanza minaccioso, visto che fa riferimento al valore della serie A nel mondo. Un discorso che non fa una grinza e che siamo curiosi di vedere come sarà accolto da un organismo come la Lega che non si è mai distinto nella battaglia alla pirateria, pur condannandola a parole. Di nostro aggiungiamo che beoutQ, vista anche su alcuni computer italiani da gente che sta rubando qualcosa a volte senza rendersene conto, trasmette di tutto, dalla Premier League alla Liga alla Formula 1, e che ovviamente danneggia in maniera diretta beIN. L’aspetto interessante della vicenda, venuto a galla nei mesi scorsi tramite avvocati messi in campo da beIN, è che i qatarioti ritengono che beoutQ sia sì illegale ma anche in qualche modo facente parte di un piano dell’Arabia Saudita per rovinare gli affari delle gradi aziende del Qatar.

Tornando a Juventus-Milan, la partita si dovrebbe giocare mercoledì 16 gennaio 2019 a Gedda, al King Abdullah Sports City Stadium alle 20.30 locali (le 18.30 in Italia). E il motivo principale, anzi unico, per andare in Arabia Saudita sono i 7 milioni di euro (21 per 3 Supercoppe) che gli arabi daranno quasi interamente ai due club. Per fare un confronto, Milan-Juventus di un mese fa a San Siro ha generato un incasso da stadio di 5.106.398 euro: c’era davvero tutto questo bisogno dei soldi degli arabi? Non mettiamola sul piano dei diritti umani o del caso Kashoggi: sarebbe demagogia chiedere a Juventus e Milan un sacrificio quando migliaia di aziende italiane intrattengono rapporti commerciali con l’Arabia Saudita e continueranno a farlo. Parliamo soltanto di utilità. Non sarebbe stato possibile raccogliere quasi tutti quei soldi in uno stadio italiano, magari in una città del Sud affamata di calcio di serie A? Ci dimentichiamo troppo spesso che nessuno (sano di mente) di non arabo vorrebbe essere arabo, mentre tanti non italiani vorrebbero essere italiani. Insomma, non svendiamoci.

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